ZURIGO (awp/ats) - Chiusura in lieve rialzo per la borsa svizzera alla sua seconda seduta settimanale: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'151,22 punti, in progressione dello 0,19% rispetto a ieri.

L'atteso dato sull'inflazione negli Stati Uniti non ha riservato sorprese: il rincaro su base annua si è attestato al 3,1% in novembre, come atteso dagli analisti, in rallentamento dal 3,2% di ottobre.

Ora gli occhi degli investitori si spostano sulla Federal Reserve, che domani renderà note le sue decisioni sui tassi. Gli esperti non si attendono ancora un taglio del costo del denaro, però sperano in segnali circa gli orientamenti del 2024: le dichiarazioni che scaturiranno da Washington potrebbero avere un forte impatto sul corso delle azioni. Giovedì sarà poi la volta della Banca nazionale svizzera (BNS), della Banca centrale europea (Bce) e della Bank of England rendere note le rispettive posizioni.

Sul fronte interno, fra i valori più sensibili alla congiuntura, Kühne+Nagel (+3,06% a 275,90 franchi) ha beneficiato di un cambiamento di raccomandazione da parte di Bank of America ed è apparsa più tonica di ABB (-0,16% a 36,91 franchi), Holcim (+0,64% a 65,96 franchi) e Sika (+0,28% a 248,607 franchi).

Osservata speciale era anche Swiss Re (+0,85% a 99,94 franchi), dopo le buone notizie emerse nella giornata degli investitori del concorrente Hannover Rück. Nello stesso comparto finanziario, UBS (-0,16% a 25,00 franchi) ha praticamente marciato sul posto. La giornata si è rivelata di piccolo cabotaggio pure per i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,08% a 98,94 franchi), Novartis (+0,41% a 85,93 franchi) e Roche (-0,24% a 253,70 franchi).

Nel mercato allargato, in forte difficoltà si è trovata Meyer Burger (-18,79% a 0,19 franchi), che sta soffrendo per il dibattito in corso in Germania riguardo a una revisione delle normative sulle energie rinnovabili.