ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera chiude in lieve ribasso anche la quarta seduta della settimana: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'132,60 punti, in flessione dello 0,11% rispetto a ieri.

Malgrado sia stata caratterizzata da bassi volumi di contrattazione, complice l'approssimarsi delle festività natalizie, la giornata non è trascorsa nella calma. Al contrario, dopo la chiusura negativa di ieri a Wall Street, dove sono fioccati i realizzi di guadagno per corsi comunque vicini al massimo dell'anno, fra gli investitori è tornato a diffondersi un certo nervosismo.

Sebbene tutti continuino a sperare in un taglio dei tassi d'interesse nel 2024, il calo dei rendimenti viene visto sempre più come un segnale che l'economia globale vacillerà più di quanto temuto in precedenza. Come un segnale d'allarme viene considerata anche la contrazione degli utili di Fedex, resa nota ieri: l'andamento del gruppo logistico americano è ritenuto un indicatore delle prospettive economiche degli Stati Uniti.

Il mercato si è quindi orientato in mattinata a un deciso ribasso, per poi recuperare in parte le perdite nelle ore successive. I primi bilanci dell'anno fanno comunque stato di un SMI che è avanzato di circa il 4%, superando quindi l'inflazione: una performance che, visto l'anno turbolento, potrebbe soddisfare più di un operatore.

A livello di singoli titoli sorvegliata speciale era Swisscom (-0,28% a 507,00 franchi), che secondo Bloomberg potrebbe presentare un'offerta per le attività italiane di Vodafone. Nel comparto finanziario UBS (-0,38% a 26,32 franchi) ha interrotto la sua corsa al rialzo, dopo aver raggiunto questa settimana i massimi dai tempi della crisi finanziaria.

Non hanno presentato un orientamento perfettamente unitario i valori particolarmente sensibili ai cicli economici quali ABB (-0,59% a 37,29 franchi), Holcim (-0,45% a 66,54 franchi), Kühne+Nagel (-0,10% a 290,20 franchi) e Sika (+0,18% a 271,60 franchi). Richemont (-1,18% a 117,55 franchi) ha sofferto per i segnali di ulteriore rallentamento dell'economia cinese.

Hanno cercato di trainare il listino Nestlé (+0,42% a 96,99 franchi) e Roche (+0,62% a 245,00 franchi), titoli che non hanno peraltro brillato nel 2023, mentre si è defilato il terzo peso massimo difensivo, Novartis (-0,37% a 84,29 franchi).

Nel mercato allargato Julius Bär (-1,22% a 47,04 franchi) ha subito l'impatto di un peggioramento del rating operato da Moody's in relazione ai crediti concessi dalla banca al gruppo immobiliare austriaco Signa. Comet (+1,06% a 266,40 franchi) è per contro stata favorita dall'aumento di obiettivo di corso deciso da UBS.