ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera chiude in ribasso, per la prima volta questa settimana: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'245,03 punti, in flessione dello 0,26% rispetto a ieri.

Il mercato elvetico si è mostrato più in difficoltà di altre piazze continentali, accentuando tendenze di fondo che interessano peraltro la globalità del pianeta. La propensione agli acquisti è infatti stata recentemente smorzata dai segnali lanciati dalla Federal Reserve statunitense e dai solidi dati macroeconomici americani. Il presidente della banca centrale Jerome Powell ha fatto sapere che non ci sarà un taglio dei tassi in marzo. Secondo gli esperti se l'economia statunitense rimarrà forte si dovrà probabilmente attendere sino a maggio per vedere diminuire il costo del denaro. La guerra in Ucraina e la situazione in Medio Oriente continuano inoltre a pesare come fonti di incertezza.

Sul fronte interno i riflettori erano puntati su UBS (-4,44% a 24,56 franchi), che ha pubblicato i risultati trimestrali, annunciando nel contempo un aumento del dividendo e un ritorno ai programmi di riacquisto di azioni; sono però scattati i realizzi di guadagno per un valore che nell'ultimo anno ha beneficiato di una crescita notevole. Nello stesso comparto finanziario si è difesa meglio Partners Group (-0,21% a 1167,00 franchi), mentre Swiss Re (+2,15% a 102,20 franchi) è stata sostenuta da un giudizio di Citigroup.

Novartis (-0,30% a 90,09 franchi) ha rivelato l'intenzione di acquisire una società biotecnologica tedesca, un'operazione da 3 miliardi di euro. Con accenti diversi hanno chiuso gli altri due pesi massimi difensivi, Roche (+0,02% a 230,55 franchi) e Nestlé (-0,67% a 99,39 franchi). In modo non perfettamente unitario si sono mossi i valori maggiormente dipendenti dai cicli economici quali ABB (+0,70% a 37,56 franchi), Holcim (+0,67% a 66,14 franchi), Kühne+Nagel (invariata a 290,10 franchi) e Sika (+0,17% a 238,40 franchi).

Nel mercato allargato si è trovata ad arretrare ancora Julius Bär (-4,87% a 45,66 franchi), implicata nel dissesto del gruppo immobiliare austriaco Signa. In netto calo ha terminato Landis+Gyr (-10,06% a 65,25 franchi), dopo che il maggiore azionista ha venduto un consistente pacchetto di titoli a investitori istituzionali. Stadler Rail (+1,90% a 27,92 franchi) ha ricevuto un'importante commessa dall'Arabia Saudita, mentre Georg Fischer (+1,44% a 59,75 franchi) è stata favorita da una raccomandazione di Berenberg.