ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera archivia un'altra seduta in ribasso, la quarta di fila: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'577,80 punti, in flessione dello 0,39% rispetto a ieri.

Come previsto la Banca centrale del Giappone ha messo fine alla politica dei tassi negativi, portando l'indicatore guida da -0,1% all'intervallo fra 0 e 0,1%: si tratta del primo rialzo in 17 anni. Domani a decidere sul costo del denaro sarà la Federal Reserve, mentre giovedì toccherà alla Banca nazionale svizzera e a quella d'Inghilterra scoprire le carte.

Naturalmente gli occhi degli operatori sono soprattutto puntati verso Washington: e anche se non sono attesi cambiamenti nella politica monetaria i timori di segnali negativi per i mercati azionari hanno spinto alcuni investitori a realizzare i guadagni conseguiti nelle ultime settimane.

Sul fronte interno l'attenzione era concentrata su Partners Group (-3,13% a 1254,50 franchi), che ha presentato cifre relative al 2023 inferiori alle previsioni degli analisti. Nello stesso comparto finanziario poco tonica si è mostrata anche UBS (-1,32% a 27,69 franchi), mentre ha dato maggiori soddisfazioni Swiss Re (+1,22% a 116,00 franchi).

Sorvegliata speciale era Richemont (-1,55% a 139,85 franchi), nel giorno della pubblicazione delle ultime cifre sulle esportazioni orologiere. Non univoci si sono dimostrati i valori particolarmente sensibili alla congiuntura quali ABB (-0,87% a 41,93 franchi), Holcim (+0,62% a 77,94 franchi), Kühne+Nagel (-0,80% a 237,00 franchi) e Sika (-0,45% a 263,50 franchi). Tutti in negativo hanno per contro chiuso i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,93% a 93,81 franchi), Novartis (-0,01% a 85,52 franchi) e Roche (-0,24% a 229,05 franchi).

Nel mercato allargato Georg Fischer (+2,60% a 71,10 franchi) e Vetropack (-14,78% a 34,30 franchi) hanno diffuso il bilancio dell'esercizio scorso, mentre Cosmo (-0,90% a 65,80 franchi) non ha beneficiato del via libera in Australia del suo farmaco Winlevi, un trattamento contro l'acne.