ZURIGO (awp/ats) - Partita in rialzo, con gli indici che si sono mantenuti sopra la parità fino a due ore dalla chiusura, la Borsa svizzera ha terminato le contrattazioni in calo. L'SMI ha perso lo 0,41% a 10'783.65 punti, l'SPI lo 0,42% a 13'745.12 punti, entrambi sui minimi di seduta.

C'è attesa in attesa per l'esito della riunione della Federal Reserve: domani la banca centrale americana dovrebbe varare un nuovo aumento del costo del denaro di 75 punti base.

Sul mercato principale sotto pressione Lonza (-5,12% a 489.00 franchi) a causa di un avvertimento sul fatturato da parte della concorrente Catalent. In netto calo pure Givaudan (-1,61% a 2'942.00 franchi), Geberit (-1,10% a 440.40 franchi). Non hanno aiutato il listino nemmeno i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,55% a 108.44 franchi), Novartis (-0,23% a 80.71 franchi) e Roche (-0,92% a 329.50 franchi).

In controtendenza soprattutto Richemont (+3,23% a 101.10 franchi) - verosimilmente sulle scia delle voci non confermate di un possibile allentamento della politica "zero-Covid" in Cina, la cui attuazione forzata sta creando gravi problemi economici e sociali - nonché Credit Suisse (+1,69% a 4.20 franchi).

Nel mercato allargato ottima performance di Burckhardt Compression (+11,43% a 482.50 franchi): il gruppo zurighese attivo nella fabbricazione di compressori trae profitto della crisi energetica che si sta profilando e oggi ha presentato risultati positivi per il primo semestre dell'esercizio 2022/23, chiuso a fine settembre.

Bene anche Implenia (+2,39% a 38.50 franchi) nella giornata degli investitori e Leonteq (+5,07% a 42.45 franchi), che si è vista confermare rating e prospettive da Fitch.

In calo invece Barry Callebaut (-1,85% a 1'859.00 franchi): come annunciato già oggi, invece di domani, nell'esercizio 2021/22 chiuso a fine agosto il numero uno mondiale del cioccolato ha aumentato le vendite in termini di volume. Tuttavia l'utile operativo è diminuito a causa del caso di salmonella scoppiato nella maggiore fabbrica al mondo.