Cinque sindacati statunitensi hanno presentato martedì una petizione all'ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti Katherine Tai, chiedendo di indagare sulle presunte politiche e pratiche sleali della Cina nei settori della logistica marittima e della costruzione navale, ha dichiarato l'ufficio dell'USTR.

PERCHÉ È IMPORTANTE

La petizione è stata presentata ai sensi della Sezione 301 della Legge sul Commercio del 1974, uno statuto volto a combattere le pratiche sleali dei partner commerciali.

Le pratiche commerciali sono solo una componente delle tensioni nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina negli ultimi anni. Altre questioni controverse includono Taiwan, le accuse di spionaggio, i diritti umani e le origini della pandemia COVID-19.

CITAZIONI CHIAVE

"Abbiamo visto la RPC (Cina) creare dipendenze e vulnerabilità in molteplici settori, come l'acciaio, l'alluminio, il solare, le batterie e i minerali critici, danneggiando i lavoratori e le imprese americane e creando rischi reali per le nostre catene di approvvigionamento", ha dichiarato l'ufficio dell'USTR in un comunicato, aggiungendo che esaminerà la petizione.

"La spinta della Cina a dominare il settore cantieristico, marittimo e logistico a livello globale si basa su politiche non di mercato che sono molto più aggressive e interventiste di qualsiasi altro Paese", hanno affermato i sindacati nella loro petizione.

I cinque sindacati firmatari della petizione includono gli United Steelworkers.

CONTESTO

La petizione presentata martedì, che è stata riportata per la prima volta dal Financial Times, esorta l'amministrazione del Presidente Joe Biden a imporre tasse portuali sulle navi costruite in Cina e a creare un fondo per rivitalizzare la cantieristica statunitense.

La petizione ha anche sollevato preoccupazioni sulla piattaforma software cinese Logink, che fornisce dati sulla logistica della catena di approvvigionamento globale. La petizione sosteneva che la piattaforma sostenuta dal governo cinese sollevava problemi di sicurezza nazionale.

L'amministrazione dell'ex Presidente Donald Trump ha imposto tariffe nel 2018 e nel 2019 su migliaia di importazioni dalla Cina, per un valore di circa 370 miliardi di dollari.

Biden ha mantenuto le tariffe e ha aggiunto nuove restrizioni, citando preoccupazioni per la sicurezza.

COSA SUCCEDE

L'ufficio dell'USTR ha dichiarato che esaminerà le accuse dei sindacati e deciderà entro 45 giorni se meritano un'indagine.