I prezzi europei del gas hanno subito un'impennata nel periodo precedente l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, iniziata un anno fa, e sono balzati a livelli record quando la Russia ha successivamente tagliato le forniture.

Sebbene i prezzi europei si siano ridotti a circa 50 euro per megawattora (MWh) rispetto al picco di oltre 340 euro dello scorso agosto, rimangono comunque superiori alle medie storiche.

Ciò significa che i governi europei devono affrontare nuove spese elevate per riempire i magazzini prima del picco della domanda invernale.

Per scongiurare la volatilità del mercato e proteggersi da eventuali carenze, dovranno ripetere l'operazione ogni anno fino a quando l'Europa non avrà sviluppato un'alternativa più duratura al gas russo da cui è dipesa per decenni.

Secondo analisti e manager, saranno d'aiuto le quantità già stoccate, così come l'aumento della produzione nucleare francese a seguito di una manutenzione insolitamente estesa.

"La situazione sul mercato del gas non è più così tesa", ha detto a Reuters Markus Krebber, Ceo di RWE, la maggiore utility tedesca.

Krebber non si aspetta che si ripeta l'impennata record dei prezzi dello scorso anno, ma ha anche detto che "non bisogna cullarsi in un falso senso di sicurezza".

Allo stesso modo, gli analisti hanno sconsigliato di rimandare troppo gli acquisti.

"Per la prossima estate non prevediamo che lo stoccaggio sia così costoso come lo è stato l'anno scorso", ha detto Jacob Mandel, analista senior di Aurora Energy Research.

"Detto questo, le aziende che si affidano a forniture spot per riempire gli stoccaggi, invece di prepararsi contro i futuri aumenti di prezzo, rischieranno di pagare costi simili a quelli dell'estate scorsa", ha aggiunto.

Mandel ha stimato che l'acquisto di gas nei mesi estivi costerà "2-2,5 volte di più su base unitaria rispetto al periodo pre-crisi" e che l'anno scorso i governi europei hanno speso decine di miliardi di euro per le forniture.

Questo anche quando avevano ricevuto livelli significativi di gas russo con contratti a lungo termine prima della chiusura del gasdotto Nord Stream verso la Germania ad agosto.

La chiusura del Nord Stream ha fatto salire i prezzi del gas europeo e del gas naturale liquefatto (Gnl), che hanno raggiunto livelli record a circa 70 milioni di unità termiche britanniche (mmBtu) rispetto ai circa 16 dollari attuali.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)