ROMA (MF-DJ)--La prima parte del 2021 per le banche è andata decisamente meglio di un anno fa, "ma non è scontato" che il balzo degli utili prosegua; "per i prossimi mesi abbiamo speranze che debbono diventare delle certezze". Lo ha detto alla Stampa il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, precisando che lo smart working non ha inciso sulla redditività bancaria, perché "anche a distanza il lavoro è sempre lavoro".

Alla domanda su come si presenta il settore bancario alla prova d'autunno, "abbiamo una grandissima incertezza legata all'evoluzione

della pandemia. Ricordiamo bene come è andata lo scorso autunno, dopo un'estate tutto sommato tranquilla. La differenza è che ora ci sono i vaccini. L'andamento delle banche -ha sottolineato- dipende da quello delle imprese. La mia prima preoccupazione è che i provvedimenti emergenziali, quelli monetari ad opera della Bce e quelli approntati dalle istituzioni della Repubblica, non finiscano d'emblee, d'un tratto. Serve una riduzione graduale".

Sulla possibilità che possa servire una proroga delle moratorie, in scadenza a dicembre, "sono consapevole dei problemi che possono emergere: se la pandemia non sarà del tutto finita, se ci saranno colpi di coda bisognerà rivedere questi termini assunti molti mesi fa, quando vi erano speranze maggiori. Le scadenze non sono dogmi di fede".

I conti delle banche sono migliorati. "Si è fatto di tutto sia sul fronte dei costi sia su quello dei ricavi. Con i tassi più bassi della storia d'Italia, non è facile fare ricavi elevati con i prestiti. Quindi i prestiti continuano a crescere, i mutui nuovi e le surroghe, e accanto si sviluppa un'offerta di prodotti e servizi sempre più differenziata. Però va chiarito un aspetto. I provvedimenti di emergenza hanno rinviato le crisi che rischiano di scoppiare in molte imprese quando si sarà ridotta o conclusa la loro efficacia. Questo è un problema su cui le

autorità di vigilanza sono molto sollecite e su cui le banche

devono essere accorte con opportuni accantonamenti. Quindi gli utili del primo semestre non è scontato che si prolunghino invariati in eterno".

L'utilizzo dello smart working sulla redditività "non penso che abbia contato perché non c'è stata una riduzione delle ore lavorate, le attività sono proseguite. Anche a distanza, il lavoro è sempre lavoro. E tra moratorie e prestiti più o meno garantiti, negli ultimi mesi, ce n'è stato molto".

La Fabi ha chiesto al Parlamento di indagare sulle pressioni sui bancari per vendere prodotti rischiosi alla clientela. "Ricordo solo che pochi anni fa con il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni, conglialtri sindacati e l'Abi abbiamo fatto un grande e importante

accordo, fortemente innovativo, sulle pressioni commerciali indebite. Confido che tale intesa, che ritengo sempre valida, venga applicata ad ogni livello e sempre -ha affermato Patuelli- Ci sono stati decisi passi in avanti di consapevolezza diffusa per prevenire casi evidenziati soprattutto nelle crisi bancarie degli anni passati".

Quanto ai 1.700 miliardi di depositi che faticano a trasformarsi in investimenti, "occorre incentivare la trasformazione della liquidità in investimenti di media-lunga durata rivedendo la tassazione dei rendimenti. In Italia -ha ribadito il presidente dell'Abi- il lavoro è tassato mediamente 4,1 punti più che in Europa, al 42,7%, il capitale di

6,2 punti, al 29,2%. Ora che si è sbloccata la riforma della giustizia penale servono due riforme. Quella della giustizia civile per ridurre i tempi per la tutela degli onesti. E, per l'appunto, del Fisco, per rendere più competitivi gli investimenti e attrarre il risparmio verso il capitale di rischio".

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(END) Dow Jones Newswires

September 03, 2021 03:26 ET (07:26 GMT)