PECHINO (awp/ats/ans) - Il premier cinese Li Qiang ha messo in guardia "contro l'isolazionismo e l'anti-globalizzazione", affermando che la strategia di "riduzione del rischio" in crescita nell'Occidente è "basata su false premesse". Parlando alla 14esima edizione del World Economic Forum (WEF) estivo, la prima dopo la pandemia del Covid-19, Li ha aggiunto che "la solidarietà e la cooperazione sono la giusta via da seguire" per far ripartire l'economia globale.

"In Occidente alcune persone stanno esaltando ciò che viene definito il 'taglio della dipendenza' e la 'riduzione del rischio'", ha aggiunto Li, parlando al Forum di Tianjin, alle porte di Pechino, in corso fino a giovedì.

"Questi due concetti poggiano su false premesse, perché lo sviluppo della globalizzazione economica è tale che l'economia mondiale è diventata un'entità comune in cui tu ed io siamo entrambi mescolati", ha continuato il premier.

"Le economie di molti paesi si fondono l'una con l'altra, fanno affidamento l'una sull'altra, realizzano risultati l'una per l'altra e si sviluppano insieme: questa è in realtà una buona cosa, non una brutta cosa", ha osservato Li, appena tornato dal suo primo viaggio nel Vecchio Continente, tra Berlino e Parigi, in cui ha cercato di rafforzare i legami bilaterali, scossi dalla delusione europea per la vicinanza della Cina alla Russia a dispetto della brutale aggressione russa contro l'Ucraina.

"Le comunicazioni e gli scambi dovrebbero essere apprezzati", ha concluso il premier, esortando i paesi a rafforzare il dialogo per evitare malintesi, a fronte "delle tendenze al protezionismo e all'antiglobalizzazione diffusesi negli ultimi anni". Malgrado tutto, "la globalizzazione rimane intatta nonostante alcune battute d'arresto".