MILANO (MF-DJ)--Il leader cinese Xi Jinping, dopo aver ottenuto il terzo mandato, sta riorganizzando la squadra di politica estera promuovendo alcuni dei suoi uomini più fedeli e combattivi, in una mossa che probabilmente rafforzerà l'etica aggressiva dei diplomatici cinesi nei confronti dell'Occidente.

Qin Gang, incaricato di Xi negli Stati Uniti dal luglio 2021, è uno dei principali pretendenti a diventare ministro degli Esteri cinese in primavera, secondo fonti vicine ai fatti, ed è noto per una retorica spesso brusca nell'affermare gli interessi di Pechino. L'attuale ministro degli Esteri, Wang Yi, è entrato a far parte dei 24 membri del Politburo domenica.

Qin e Wang sono i principali esponenti della diplomazia muscolare richiesta da Xi, guidata dalla visione del leader di una Cina ascendente e senza compromessi che sfida gli Stati Uniti per la supremazia globale. Il rimpasto di personale, che sarà completato nei prossimi mesi, suggerisce che Pechino rimarrà impegnata in una posizione di contrasto nei confronti di Washington.

La nomina di Qin a ministro degli Esteri indica che "la scelta dei diplomatici cinesi è completamente sotto scacco di Xi, il quale rifiuta le convenzioni nella scelta del personale", ha affermato Yun Sun, direttore del programma Cina presso lo Stimson Center. In scia al "rapporto speciale" con il leader cinese, Qin probabilmente "porterà avanti lo spirito combattivo di Xi nella sua diplomazia con gli Stati Uniti".

Le relazioni della Cina con gli Stati Uniti e con altre potenze occidentali si sono inasprite a causa delle politiche commerciali e industriali di Pechino, della situazione dei diritti e della sua campagna di intimidazione contro Taiwan, che il Partito Comunista rivendica come territorio cinese. Le tensioni sono aumentate quest'anno, in scia al sostegno di Xi offerto a Mosca, nonostante l'invasione dell'Ucraina, e alle limitazioni del presidente Biden per le esportazioni di chip avanzati in Cina. I funzionari statunitensi e cinesi hanno discusso la possibilità di un incontro a margine del vertice del G20, che si terrà in Indonesia il mese prossimo, ma se gli analisti non si aspettano risultati concilianti in caso di incontro.

Le nomine di Xi in politica estera sostengono anche il piano di centralizzare il processo decisionale diplomatico ai vertici del partito. Il Ministero degli Esteri si concentrerà meno sull'influenzare le decisioni di Xi e più sull'attuarle, e dovrà farlo con più vigore di prima. "Mentre Mao si affidava alla violenza e Deng al denaro, Xi si affida all'ideologia per legittimare il suo Governo. Questo limita certamente la flessibilità dei diplomatici e della diplomazia cinese", ha dichiarato Dylan Loh, professore assistente presso la Nanyang Technological University di Singapore. "C'è pochissimo spazio per un pensiero alternativo sulle questioni di politica estera. Anche se ci fosse, non sarebbe articolato da persone che contano per la persona che conta di più".

red


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October 26, 2022 08:52 ET (12:52 GMT)