DUBAI (awp/ats/ans) - Il bilancio di quanto fatto finora per attuare l'Accordo di Parigi, il Fondo per ristorare le perdite e i danni del cambiamento climatico nei paesi poveri.

Saranno questi i due temi centrali della Cop28, la conferenza annuale dell'Onu sul clima, che apre i battenti giovedì 30 novembre a Dubai (chiuderà il 12 dicembre).

Il bilancio mostrerà l'insufficienza degli sforzi degli Stati per combattere il cambiamento climatico. E sul fondo per i "loss & damage", andrà in scena uno scontro feroce fra paesi ricchi e paesi poveri. Tuttavia, il recente accordo tra Usa e Cina sul clima fa ben sperare per un cambio di passo.

Il bilancio delle azioni e degli impegni degli stati per combattere il cambiamento climatico (Global stocktake) non sarà positivo: tutti gli studi mostrano che non si sta facendo abbastanza per tenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali, l'obiettivo dell'Accordo di Parigi. L'ultimo rapporto dell'Unep, l'agenzia dell'Onu per l'ambiente, mostra che stiamo andando verso un riscaldamento da 2,5 a 2,9 gradi al 2100.

Il Global Stocktake dovrebbe dare l'indicazione ai paesi firmatari dell'Accordo (tutti e 193 i paesi dell'Onu) di aumentare i loro impegni per la mitigazione, cioè per la riduzione delle emissioni di gas serra attraverso la decarbonizzazione. Ma non sarà facile convincere gli stati. Come rileva Jacopo Bencini del think tank Italian Climate Network, "il lavoro sulla mitigazione si è fermato dopo lo scoppio della guerra in Ucraina". Crisi energetica e tensioni internazionali hanno bloccato lo sforzo per tagliare le emissioni.

Tuttavia, l'accordo fra Usa e Cina per la collaborazione sul clima, raggiunto a San Francisco a metà novembre, durante l'incontro fra Biden e Xi, fa ben sperare sulla possibilità di aumentare l'impegno globale contro il cambiamento climatico. In particolare, alla Cop28 si punta ad intese per triplicare le fonti rinnovabili al 2030 e per aumentare gli aiuti per l'adattamento.

L'aumento delle rinnovabili (insieme all'impegno per tagliare le perdite di metano) è il punto forte dell'accordo Usa-Cina, e potrebbe coinvolgere altre potenze. Quanto all'adattamento, quest'anno, secondo le previsioni dell'Ocse, si dovrebbe arrivare finalmente ai 100 miliardi di dollari all'anno di contributi ai paesi poveri, previsti dall'Accordo di Parigi e mai raggiunti. La presidenza emiratina della Cop punta a lanciare diversi programmi di aiuti, specialmente in Africa.

L'altro tema forte della Cop28 sarà il fondo per i "loss & damage", lo strumento per ristorare le perdite e i danni del riscaldamento globale nei paesi più poveri, deciso l'anno scorso alla Cop27 di Sharm el-Sheikh. I negoziati dell'ultimo anno fra paesi ricchi e paesi in via di sviluppo hanno portato a una ipotesi di compromesso. Lo strumento per 4 anni rimarrà presso la Banca Mondiale, soluzione sgradita ai paesi più poveri, poi si vedrà. La decisione finale dovrebbe essere presa a Dubai, e si prevede una dura battaglia fra Nord e Sud del mondo.