Il dollaro canadese si è indebolito ai minimi di sei mesi rispetto alla controparte statunitense mercoledì, a causa del forte calo del prezzo del petrolio che ha pesato sulle valute legate alle materie prime.

Il loonie è stato scambiato in ribasso dello 0,3% a 1,3750 contro il biglietto verde, pari a 72,73 centesimi di dollaro USA, dopo aver toccato il livello intraday più debole dal 24 marzo a 1,3779.

A dare un po' di sollievo alla valuta è stata la stabilizzazione dei rendimenti obbligazionari globali, dopo la forte impennata degli ultimi giorni che ha spaventato gli investitori.

"Anche se c'è stata un'inversione dei fattori che hanno portato il loonie al ribasso, non ha ancora trovato un'offerta a causa dell'inversione del petrolio", ha detto Jay Zhao-Murray, analista di mercato presso Monex Canada Inc.

I futures sul greggio degli Stati Uniti sono scesi del 5,6% a $84,22 al barile, in seguito alle notizie secondo cui la Russia potrebbe revocare il divieto sul diesel nei prossimi giorni e ai dati del governo statunitense che indicano una domanda debole di benzina.

Tra le valute del G10, solo la corona norvegese ha registrato un calo maggiore rispetto al loonie. La Norvegia, come il Canada, è un importante esportatore di petrolio. I

I dati sull'occupazione canadese di settembre, previsti per venerdì, potrebbero offrire indizi sulla forza dell'economia nazionale. Gli economisti prevedono un aumento di 20.000 posti di lavoro.

I rendimenti dei titoli di Stato canadesi sono scesi lungo la curva, seguendo i movimenti dei Treasury statunitensi. Il decennale è sceso di 10 punti base al 4,175% dopo aver toccato martedì il livello intraday più alto degli ultimi 16 anni, al 4,292%. (Servizio di Fergal Smith, a cura di Marguerita Choy)