ROMA (MF-DJ)--Ipotizzando un consumo industriale di elettricità (Pmi e grandi imprese) di circa 211TWh (-5% rispetto ai consumi 2019) e un aggravio medio dell'elettricità stimato in 120 euro/MWh rispetto al 2019 (prezzo medio dell'elettricità è stato pari a 60 euro/MWh), l'impatto economico della bolletta luce sul sistema industriale italiano ammonta a circa 25 mld.

E' quanto emerge da un'indagine tra gli associati di Confapi. Su una scala da 1 a 10 punti, viene rilevato che il costo dell'energia elettrica incide sull'utile d'esercizio tra 5 e 10 punti per il 29% delle aziende interpellate, mentre per 25,8% inciderà tra l'11% e il 30%. Delle aziende intervistate infatti il 54,8% vanta contratti a prezzo variabile a fronte del 45,2% protetto da prezzo fisso.

Il primo aspetto che viene messo in evidenza è che già il 43,8% delle aziende coperte da un contratto a prezzo fisso ha in essere un prezzo medio di fornitura di oltre 120 euro/MWh pari ad un aggravio del 100% rispetto al prezzo medio dell'elettricità nel 2019.

Nell'insieme, la maggioranza delle Pmi che vantano oggi un contratto a prezzo fisso si troverà a rinegoziare i contratti di fornitura tra il secondo e il quarto trimestre 2022. Tenuto conto della condizione di grave tensione che insiste attualmente sul mercato energetico europeo e dall'andamento della curva forward, è lecito attendersi a fine 2022 una rinegoziazione nell'ordine dei 180 euro/MWh pari a un incremento del 200% rispetto al 2019.

gug


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January 19, 2022 10:47 ET (15:47 GMT)