MILANO (MF-DJ)--Le ragioni per cui gli acquirenti di bond periferici, tra cui l'Italia, potrebbero ritenersi soddisfatti dalle cronache di questi giorni, come l'uscita di Weidmann e le proposte italiane giunte da Visco e Sassoli, sono poche e per di più bilanciate da alcuni importanti elementi macroeconomici e di mercato che soffiano in direzione opposta.

I Btp, scrive Milano Finanza, sono uno degli strumenti preferiti dagli investitori esteri per cavalcare i mutamenti di sentiment nell'area euro in termini di tassi e obbligazioni. Ma il contesto di mercato in cui naviga da anni l'Eurozona è a dir poco sfidante. Il decennale tedesco esprimeva a inizio agosto un rendimento annuo a scadenza di -0,5% salito oggi a -0,08%, cioè a un soffio dalla neutralità che manca dalla primavera 2019. Al tempo stesso i Btp decennali sono passati in pochi mesi dallo 0,55% all'attuale 1,01% di rendimento, mentre i Bonos spagnoli offrono ora lo 0,54% annuo rispetto allo 0,2% di metà estate. Apparentemente, soprattutto per il debito italiano si tratta di valori più interessanti che in passato, ma non per chi li aveva già in portafoglio: rendimenti al rialzo implicano infatti prezzi più bassi per le emissioni a tasso fisso già in circolazione, visto che per mantenersi competitive rispetto alle cedole più elevate delle emissioni del momento devono necessariamente subire una discesa del prezzo di mercato. Una conferma arriva dall'indice Jpm Emu Government Bond, in flessione del 3,5% da inizio anno.

red/lab

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2508:40 ott 2021

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October 25, 2021 02:41 ET (06:41 GMT)