Alle 11,10 il Brent è in rialzo di 0,1%, a 75,25 dollari a barile, e i futures sul greggio Usa guadagnano lo 0,13% a 71,77 dollari a barile. Entrambi i derivati hanno segnato quotazioni in rialzo di circa l'8% la scorsa settimana, la prima in miglioramento dopo sette in ribasso.

La variante Omicron del coronavirus, presente ormai in 60 Paesi, pone un rischio globale "molto alto", con alcune evidenze che sembrano dimostrare la sua capacità di evadere la protezione vaccinale, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità.

I Paesi produttori parte del gruppo Opec+ si incontreranno il 4 gennaio, dopo aver concordato di rimanere fedeli alla politica esistente di incremento mensile della produzione di petrolio.

Il ministro del petrolio iracheno ha detto ieri di attendersi che l'Opec mantenga al prossimo incontro la propria politica di graduali incrementi mensili della produzione di 400.000 barili al giorno.

I mercati hanno reagito moderatamente venerdì scorso all'annuncio del dipartimento dell'Energia Usa di voler vendere 18 milioni di barili di greggio dalla riserva strategica di petrolio il 17 dicembre, come parte di un piano precedente per ridurre i prezzi del carburante.

I trader si concentreranno questa settimana anche sulle decisioni di politica monetaria che saranno prese dalla Banca centrale europea, dalla Federal Reserve, dalla Bank of England e dalla Bank of Japan, e che potrebbero includere una fine anticipata delle misure di stimolo.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Cristina Carlevaro luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)