Secondo i gruppi per i diritti, circa 1.000 persone sono state incarcerate a seguito delle proteste, le più grandi dalla rivoluzione di Fidel Castro del 1959. Alcune di queste sono state immediatamente rilasciate, ma centinaia stanno scontando pene che vanno da pochi anni a oltre 20 anni, secondo i conteggi delle ONG e delle autorità.

La lettera di petizione, depositata venerdì, chiede ad Ana Maria Mari Machado, vicepresidente dell'Assemblea Nazionale, di avviare il processo di proposta e discussione di una legge che "riconosca che non c'è stato alcun crimine nell'esprimere la volontà di cambiamento democratico da parte dei cittadini che hanno protestato nel luglio 2021".

La petizione include le firme dei parenti di diversi manifestanti di alto profilo, tra cui Maykel Castillo e Luis Manuel Otero, entrambi apparsi nel video musicale della canzone vincitrice del Latin Grammy "Patria y Vida", l'inno non ufficiale delle proteste dell'11 luglio.

Questa settimana ha iniziato a circolare anche una petizione online, in cerca di sostegno sia a livello nazionale che all'estero.

I funzionari cubani affermano che le persone incarcerate in seguito alle proteste hanno violato la legge cubana e sono state condannate dopo aver affrontato un processo per reati che vanno dall'aggressione e dall'ordine pubblico alla sedizione.

Gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno criticato la risposta di Cuba come repressiva e pesante, e insieme alla Chiesa cattolica hanno chiesto il rilascio dei prigionieri.

Più di una dozzina di altre persone di Nuevitas, nella parte orientale di Cuba, hanno affrontato un processo la scorsa settimana per proteste avvenute nell'agosto del 2022, secondo un documento del tribunale visionato da Reuters, e sono attualmente in attesa della loro sentenza.