I manifestanti sudanesi affrontano i gas lacrimogeni durante la manifestazione per la Giornata della Donna

I manifestanti sudanesi che hanno marciato contro il governo militare in occasione della Giornata Internazionale della Donna sono stati accolti con gas lacrimogeni mentre si avvicinavano al palazzo presidenziale martedì, come ha riferito un giornalista di Reuters.

I gruppi per i diritti delle donne avevano indetto la protesta insieme ai comitati di resistenza di quartiere che hanno organizzato manifestazioni di strada da quando i militari hanno preso il potere in ottobre.

Il colpo di Stato ha posto fine all'accordo di condivisione del potere tra civili e militari, raggiunto dopo che l'ex Presidente Omar al-Bashir, che ha governato per 30 anni, è stato rovesciato in una rivolta del 2019 in cui le donne hanno avuto un ruolo di primo piano.

"Le richieste delle donne sono le richieste della rivoluzione", recitava uno striscione di protesta. Dopo che la manifestazione ha raggiunto il palazzo presidenziale nella capitale Khartoum, le forze di sicurezza hanno ricacciato i manifestanti nelle strade vicine.

La protesta arriva mentre il Sudan affronta una caduta libera dell'economia. Martedì, la sterlina sudanese è stata svalutata di circa il 19%, dopo che il suo prezzo era sceso sul mercato nero.

Il colpo di Stato ha anche provocato l'inversione delle decisioni prese dopo la caduta di Bashir e un giro di vite in cui sono stati arrestati esponenti politici e uccisi decine di manifestanti.

Martedì, il politico Babiker Faisal è diventato l'ultimo ex membro di spicco di un comitato incaricato di smantellare il regime di Bashir ad essere detenuto, ha dichiarato il suo partito in un comunicato.

Nelle ultime settimane, i tribunali hanno annullato il licenziamento da parte del comitato di decine di burocrati della banca centrale, del ministero degli Esteri e di altri enti.

Il Consiglio di Governo del Sudan ha dichiarato lunedì che le restrizioni imposte ad alcuni conti dalla commissione saranno revocate, mentre altre decisioni che riguardano più di 1.500 persone e aziende saranno mantenute mentre sono in fase di revisione.

In un ulteriore segno di rallentamento del lavoro svolto sotto il governo di condivisione del potere, il capo di una commissione che indaga sulla dispersione letale di un sit-in nel giugno 2019 ha dichiarato di aver sospeso il suo lavoro dopo che le forze di sicurezza hanno preso possesso dei suoi uffici.