L'indice del dollaro, che misura la valuta rispetto ai sei principali peers, è salito dello 0,097% a 102,73, dopo aver guadagnato lo 0,19% durante la notte. L'indice, tuttavia, era in procinto di registrare un calo del 2% per il mese di marzo, a causa del tumulto del mercato indotto dai problemi del settore bancario.

"Il sentimento di rischio più ampio sembra sostenuto, in quanto le preoccupazioni sul contagio bancario hanno continuato a svanire e il rally delle azioni cinesi ha attirato l'attenzione", ha dichiarato Christopher Wong, stratega valutario presso OCBC a Singapore.

"Sebbene il sentimento di rischio abbia continuato a reggere questa settimana, ci aspettiamo che i flussi di fine mese, insieme ai flussi risk-on e risk-off, guidino gli scambi bidirezionali".

I titoli bancari sono stati colpiti nelle ultime settimane sulla scia del crollo improvviso di due istituti di credito statunitensi e del salvataggio di Credit Suisse, con il dollaro sotto pressione per i timori che la Fed possa essere costretta a cedere nella sua lotta contro l'inflazione e a mettere in pausa i rialzi dei tassi.

Ma con l'assenza di ulteriori segni di crepe nel settore finanziario e le misure adottate dalle autorità di regolamentazione, i nervi degli investitori si sono calmati per il momento. L'attenzione è tornata a concentrarsi su ciò che probabilmente farà la Fed nella prossima riunione di maggio.

I mercati stanno valutando una probabilità del 60% che la Fed rimanga ferma sui tassi di interesse, secondo lo strumento FedWatch del CME.

"Con l'affievolirsi dei timori di recessione, l'attenzione del mercato si sta ora spostando sui dati PCE statunitensi in arrivo questa settimana, considerati come il parametro di inflazione preferito dalla Fed", ha dichiarato Tina Teng, analista di mercato di CMC Markets.

"La cautela deve essere ancora presente, in quanto la Fed potrebbe non essere così favorevole al mercato come si pensava, se l'inflazione non dovesse aprire la strada".

L'euro è sceso dello 0,13% a $1,0829, ma era sulla buona strada per chiudere il mese con un guadagno del 2%. La sterlina era ultima a 1,2297 dollari, in calo dello 0,11%, dopo essere scivolata dello 0,2% mercoledì.

Lo yen giapponese si è rafforzato dello 0,05% a 132,77 per dollaro, dopo essere sceso dell'1,5% nella notte. La valuta è stata volatile in vista della fine dell'anno fiscale giapponese, venerdì.

Il dollaro australiano è sceso dello 0,21% a 0,667 dollari, mentre il kiwi è sceso dello 0,22% a 0,621 dollari.