La decisione di Azione di ritirarsi arriva un giorno dopo che la federazione di sinistra dei Verdi italiani e il partito centrista Impegno Civico hanno accettato di unirsi all'alleanza guidata dal PD, una mossa vista come un rafforzamento del centro-sinistra che è già in ritardo rispetto ai rivali conservatori.

I sondaggi mostrano che un'alleanza conservatrice è destinata a vincere le elezioni del mese prossimo, con Fratelli d'Italia, partito di estrema destra, che sarà il più grande partito singolo. La legge elettorale italiana favorisce i partiti che formano alleanze ampie.

Il leader di Azione Carlo Calenda ha dichiarato domenica di aver detto ai leader del PD che Azione avrebbe lasciato l'accordo, citando la presenza di partiti che hanno votato contro il governo di Draghi come una delle ragioni.

Il voto di settembre è stato convocato dopo che il governo di unità guidato dal Primo Ministro Mario Draghi è crollato il mese scorso. Draghi si è dimesso ma è rimasto come primo ministro ad interim.

"Questa è stata la decisione più dolorosa della mia vita", ha dichiarato Calenda al canale televisivo statale Rai Tre.

Azione aveva accettato di allearsi con il PD, il partito più grande del centro-sinistra, nel tentativo di recuperare terreno sui conservatori, impegnandosi ad attenersi alla politica estera di Draghi di sostegno all'Ucraina e a raggiungere gli obiettivi richiesti per accedere a miliardi di euro di finanziamenti dall'Unione Europea.