BERNA (awp/ats) - L'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) riconosce come standard minimi gli adeguamenti stabiliti autonomamente dall'Associazione svizzera dei banchieri per i finanziamenti ipotecari.

Questi cambiamenti sono in relazione all'attuazione degli standard di "Basilea III finale" adottati dalla Confederazione. La FINMA monitorerà l'applicazione di queste regole minime e, all'occorrenza, adotterà misure presso i singoli istituti, indica un comunicato diramato questa sera dall'autorità.

Nel dettaglio, sono stati adeguati i requisiti minimi per i fondi propri e l'ammortamento come pure i requisiti qualitativi previsti dalle direttive sui pegni immobiliari. L'entrata in vigore è prevista per il primo gennaio 2025 dell'Ordinanza sui fondi propri riveduta e dell'Ordinanza della FINMA sui rischi di credito delle banche e delle società di intermediazione mobiliare.

La FINMA ritiene che una correzione del mercato immobiliare e ipotecario permanga uno dei rischi principali per la piazza elvetica. Sulla base delle prove di stress, la FINMA ha individuato un elevato potenziale di perdita per gli istituti, in particolare nel finanziamento degli oggetti a reddito e non tanto per quelli delle abitazioni di proprietà.

In linea con gli standard di Basilea III vengono ora introdotte ponderazioni in funzione del rischio differenziate per entrambi i tipi di finanziamento. Di conseguenza, le ponderazioni in funzione del rischio degli oggetti a reddito con un valore di anticipo più elevato saranno ora notevolmente maggiori rispetto a prima.

A causa di tali esigenze più elevate in materia di fondi propri per gli oggetti a reddito, gli inasprimenti dei requisiti minimi per i fondi propri e l'ammortamento introdotti nel 2019 per gli oggetti a reddito saranno abrogati.