Il precedente governo del partito Diritto e Giustizia (PiS) è stato per anni bloccato in una disputa con Bruxelles sulle sue riforme giudiziarie e sullo Stato di diritto, con il conseguente congelamento di miliardi di fondi dell'Unione Europea per la Polonia.

Ma i partiti pro-UE hanno conquistato la maggioranza alle elezioni del 15 ottobre, ponendo fine a otto anni di governo del PiS, e il nuovo governo guidato dall'ex Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha promesso di riottenere l'accesso ai fondi.

Una delle questioni chiave è la procedura di nomina dei giudici, che secondo i critici è stata politicizzata sotto il PiS. Anche la Corte europea dei diritti dell'uomo e la Corte di giustizia dell'UE hanno rilevato irregolarità nella procedura.

Bodnar propone che i membri del Consiglio Nazionale della Magistratura (KRS) siano nominati da altri giudici, escludendo dal processo i giudici nominati dal Consiglio precedente.

"A nostro avviso, tale proposta di legge è coerente con la Costituzione e i trattati internazionali applicabili alla Polonia... e soddisferà gli standard derivanti dalle sentenze della CEDU e della Corte di Giustizia Europea", ha dichiarato il Vice Ministro della Giustizia Dariusz Mazur.