Uno sguardo alla giornata in corso sui mercati asiatici.

L'obiettivo numero uno per gli investitori in Asia venerdì sarà l'ultimo dato sull'inflazione al consumo in Giappone, con i mercati di tutta la regione che sperano di trarre sostegno dal forte rialzo dei mercati mondiali del giorno prima e di concludere una settimana torrida con un risultato positivo.

L'indice MSCI Asia Pacific ex-Japan è in calo del 3,7% questa settimana, in linea con la più grande perdita settimanale da agosto. Dopo aver fatto un balzo in avanti del 6,6% la scorsa settimana per la sua migliore performance in quasi due anni, anche il Nikkei giapponese è in rosso. Ma solo per poco. Un numero di inflazione debole che solleva ulteriori domande sulla normalizzazione della politica della Banca del Giappone e sull'eventuale passaggio a tassi di interesse positivi, potrebbe essere il catalizzatore di una frenesia di acquisto venerdì.

Il tasso di inflazione annuale del Giappone ha superato l'obiettivo del 2% della BOJ nell'aprile del 2022 e da allora è rimasto lì. L'arretramento dal picco del 4,3% di un anno fa è stato lento e a novembre è sceso al 2,8%.

Un calo consistente a dicembre aumenterebbe il peso della prova che le pressioni sui prezzi stanno diminuendo. Questo ha spinto molti investitori e analisti a chiedersi quanto rapidamente la BOJ normalizzerà la politica e alzerà i tassi di interesse in territorio positivo.

Gli economisti si aspettano che l'inflazione core annuale si raffreddi al 2,3% dal 2,5%, che sarebbe la più bassa dal giugno 2022.

Gli ordini di macchinari più deboli del previsto e i recenti commenti dovish del Governatore della BOJ Kazuo Ueda hanno spinto lo yen di nuovo verso il livello di 150,00 per dollaro. Finora è sceso del 5% questo mese, con il più grande calo mensile dal giugno 2022.

Nessuno dei 29 economisti in un sondaggio Reuters del 9-16 gennaio si aspetta che la BOJ aumenti il tasso di deposito a breve termine di meno 0,1% durante la riunione politica della prossima settimana. Si tratta di un calo rispetto al 14%, ovvero quattro economisti su 28, che si aspettavano un cambiamento in un sondaggio di dicembre.

Più in generale, gli asset di rischio sono rimbalzati giovedì dopo giorni di ribassi, grazie alla recente impennata dei rendimenti obbligazionari globali, che ha subito un forte rallentamento, e al rinnovato ottimismo nei confronti dell'AI, che ha dato impulso ai titoli tecnologici. Le azioni di Taiwan Semiconductor Manufacturing TSMC), quotate negli Stati Uniti, sono state tra le maggiori vincitrici a Wall Street, con un balzo dell'8% dopo che il più grande produttore di semiconduttori a contratto del mondo ha previsto una crescita dei ricavi nel 2024 di oltre il 20%.

Anche lo yuan entra nell'ultimo giorno di trading della settimana sulla difensiva, ai minimi di due mesi rispetto al dollaro, ma l'indebolimento della valuta nazionale non sta avendo un impatto positivo sulle azioni cinesi come in Giappone.

Ecco gli sviluppi chiave che potrebbero fornire una maggiore direzione ai mercati venerdì:

- Inflazione in Giappone (dicembre)

- PMI della Nuova Zelanda (dicembre)

- Commercio in Malesia (dicembre)