MILANO (MF-DJ)--Per la ristorazione nel mondo, a fine 2020 si prospetta una contrazione a doppia cifra, causata dai risvolti economici della crisi Covid-19; risulta quindi fondamentale dare priorità all'innovazione e agli investimenti strategici in aree chiave, come il Foodservice e il Food & Beverage, in grado di stimolare la ripresa economica dell'intero comparto industriale.

È quanto emerge da uno studio effettuato da Deloitte in collaborazione con Alma - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana - presentato nel contesto digitale di Identità Golose 2020, uno dei congressi di enogastronomia più prestigiosi nel ranking globale.

Per il 2020, spiega una nota, si prospetta una contrazione a doppia cifra della ristorazione in Italia e nel mondo. In questo contesto, Deloitte ha analizzato il potenziale impatto per il settore modellando due possibili scenari, che tengono in considerazione un periodo di lockdown nel primo semestre e i cambiamenti delle abitudini di consumo (es. minori consumi Out-of-Home, maggiore smart working) riscontrati in questo periodo. I due scenari si distinguono per le limitazioni a cui potrebbero essere soggette le attività del settore ristorazione: il primo scenario è caratterizzato dall'applicazione di misure di distanziamento sociale (Scenario 1), mentre il secondo considera restrizioni all'operatività sia in termini di orario sia di giornate lavorative (Scenario 2). A livello internazionale, ci si aspetta che il settore chiuderà il 2020 registrando una perdita compresa tra il -22,9% (Scenario 1) e il -27,5% (Scenario 2). In Italia, invece, la contrazione stimata potrebbe variare da -23,2% (Scenario 1) a -27,9% (Scenario 2).

Per quanto riguarda la ripresa, contestualmente a come evolverà l'emergenza sanitaria, potrebbe essere a partire dal 2022, in caso non venissero imposte particolari limitazioni per gli operatori del settore (Scenario 1). In caso dell'adozione di misure di contenimento più vincolanti (Scenario 2), la ripresa potrebbe avvenire nell'arco del 2023.

In questo contesto, la possibile diffusione di un vaccino a partire dal prossimo anno potrebbe attenuare gli effetti economici per il Foodservice. In particolare, ci si attende un recupero nell'ordine del +8,9% (Scenario 1) e del +9,3% (Scenario 2) sul piano internazionale, con una crescita pari al +7,3 (Scenario 1) e +6,6% (Scenario 2) per il mercato italiano (Cagr 20-24). La maggior spinta, nei prossimi 4 anni, sarà data dal formato del Full service restaurant e dall'area Apac.

Se guardiamo alle mutate abitudini di consumo, la percezione è che persisteranno nel medio periodo. Lo shock ha infatti trovato risposta nell'impatto congiunto su offerta e domanda: da un lato, milioni di ristoranti sono stati chiusi a causa delle misure di contenimento dell'epidemia, molti dei quali difficilmente riapriranno; dall'altro, sono cambiate sia le modalità (delivery vs. out-of-home) sia i comportamenti di acquisto. In particolare, il Net Spending Intent legato ai consumi del Foodservice dimostra un graduale ritorno della fiducia degli italiani, soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni che si dichiarano più sicuri a frequentare i ristoranti (52% vs. 44% media nazionale)

L'unico segmento ad uscire ancora più forte dalla crisi sarà il food delivery che si è affermato tra le abitudini dei cittadini, registrando un +31%. Questa modalità di consumo, particolarmente apprezzata dai Millennials (58%), propone però alcune sfide per la cucina italiana, considerata dagli esperti del settore poco delivery-friendly.

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0117:57 dic 2020

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December 01, 2020 12:00 ET (17:00 GMT)