L'agenzia di rating S&P venerdì ha rivisto le sue prospettive sulla Grecia a "positivo" da "stabile", affermando che il rigido regime fiscale continuerà a stimolare una riduzione del rapporto debito pubblico/PIL.

La Grecia prevede che la produzione economica aumenterà del 2,9% nel 2024, dopo un'espansione del 2,0% lo scorso anno, più di tre volte la media della zona euro. Prevede anche un avanzo di bilancio primario del 2,1% del PIL, grazie a maggiori investimenti e a forti entrate dal turismo.

"Nel medio termine, e in particolare se lo slancio delle riforme sarà mantenuto, riteniamo che la Grecia potrebbe espandersi più rapidamente rispetto ai suoi colleghi dell'Eurozona", ha dichiarato l'agenzia in un comunicato.

Il Paese rimane la nazione più indebitata dell'Eurozona, ma il Governo di centro-destra del Primo Ministro Kyriakos Mitsotakis, che ha vinto un secondo mandato lo scorso anno, ha supervisionato un periodo di ripresa.

S&P ha detto che si aspetta che la Grecia continui a implementare riforme strutturali che supportino risultati economici e fiscali positivi a medio termine.

A marzo, il Governo ha dichiarato che aumenterà il salario minimo lordo mensile del 6,4%, portandolo a 830 euro, una decisione volta ad alleggerire il peso sulle famiglie schiacciate da un costo della vita più elevato.

L'agenzia ha anche confermato i suoi rating a lungo e breve termine per la Grecia a 'BBB-/A-3'.

La Grecia è uscita da una serie di salvataggi internazionali nel 2018 e l'anno scorso ha riguadagnato lo status di investment-grade dalle agenzie di rating dopo 13 anni di permanenza nella categoria "junk" (spazzatura) a causa del suo debito nazionale schiacciante.

L'ultima volta che S&P ha aggiornato il rating della Grecia è stato in ottobre, mentre Fitch lo ha fatto in dicembre.