ROMA (MF-DJ)--Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti giá effettuati dalle banche con proprie risorse) ad ottobre 2021 sono 16,8 miliardi di euro, in riduzione rispetto ai 24,5 miliardi di ottobre 2020 (-7,7 miliardi pari a -31,5%) e ai 31,2 miliardi di ottobre 2019 (-14,5 miliardi pari a -46,3%).

E' quanto emerge dall'ultimo Bollettino mensile dell'Abi. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 72 miliardi (pari a -81,1%).

Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è pari allo 0,98% ad ottobre 2021, (era 1,41% ad ottobre 2020, 1,79% ad ottobre 2019 e 4,89% a novembre 2015).

Il Vice Direttore generale Abi, Gianfranco Torriero, ha rimarcato che gli attuali livelli delle sofferenze nette - in linea con i valori del 2009, precedenti alla crisi finanziaria - "possono essere considerati sicuramente dei livelli minimi ma molto dipenderá dalle scelte che verranno fatte dalle singole banche, se verranno effettuate ulteriori operazioni cancellazioni di sofferenze tramite cartolarizzazioni e/o i vari strumenti che permettono la gestione attiva del portafoglio bancario".

In generale, secondo Torriero, "considerati gli attuali livelli delle sofferenze nette, laddove si verificasse un rialzo (che si può ritenere da un lato fisiologico e dall'altro non particolarmente importante), si partirebbe da una situazione particolarmente favorevole, con un livello di sofferenze particolarmente basso che permetterebbe una adeguata gestione".

Come rilevato anche ieri nell'ambito del 126* Consiglio nazionale della Fabi, da diversi amministratori delegati delle maggiori banche e dal presidente dell'Abi Antonio Patuelli "si tratta di evoluzioni fisiologiche che non riteniamo diverranno patologiche come osservato negli anni tra il 2012 e il 2015. Aver operato per ridurre le sofferenze nette agli attuali bassi livelli permette comunque di gestire eventuali aumenti in una situazione di relativa tranquillitá", ha concluso.

A novembre 2021, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati dell'1,6% rispetto a un anno fa. Il dato si basa sui dati pubblicati dalla Banca d'Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni).

Ad ottobre 2021, per i prestiti alle imprese si registra un aumento dello 0,6% su base annua. L'aumento è del 3,7% per i prestiti alle famiglie.

In Italia, a novembre 2021, la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +4,9% su base annua.

I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, nello stesso mese, di oltre 103 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +6% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine tramite obbligazioni è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 8,4 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -3,9%).

A novembre 2021, il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e societá non finanziarie) è in Italia lo 0,44%, (stesso valore nel mese precedente) ad effetto: del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), 0,30% (stesso valore nel mese precedente); del tasso sui PCT, che si colloca all'1,20% (1,15% il mese precedente); del rendimento delle obbligazioni in essere, 1,77% (1,76% nel mese precedente).

Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e societá non finanziarie in Italia, a novembre 2021 si riduce a 172 punti base (173 punti base nel mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).

A novembre 2021 i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli particolarmente bassi e realizza nuovi minimi storici.

Dall'ultimo Bollettino mensile dell'Abi emerge che il tasso medio sulle nuove operazioni per l'acquisto di abitazioni è pari all'1,43%, stesso valore nel mese precedente, ma in calo rispetto al 5,72% di fine 2007.

Il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,16% (2,18% nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l'1,04% (1,14% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).

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December 14, 2021 12:01 ET (17:01 GMT)