A dirlo è il presidente della Federal Reserve di Richmond Thomas Barkin, che aggiunge una voce centrista al dibattito aperto sulle tempistiche per tagliare il programma di acquisti di bond da 120 miliardi di dollari al mese della banca centrale.

Diversi colleghi di Barkin sostengono che gli acquisti dovrebbero essere ridotti rapidamente per riportare la politica monetaria su binari più consueti, prepararsi ad un eventuale aumento dei tassi di interesse come scudo contro l'inflazione e moderare la crescita dei prezzi del mercato immobiliare e di altri asset che potrebbe essere alimentata dagli acquisti di bond della Fed.

In un'intervista rilasciata a Reuters lunedì, Barkin, attualmente membro con diritto di voto del comitato della Fed che decide la politica monetaria, ha evidenziato i progressi fatti dagli Stati Uniti per quel che riguarda il mercato del lavoro, che vanno in direzione di quella soglia che la Fed ha indicato come necessaria prima di iniziare a ridurre gradualmente gli acquisti mensili e arrivare poi a terminare il programma.

"Ci stiamo avvicinando, non so esattamente quando ci arriveremo. Quando saremo abbastanza vicini, allora supporterò il tapering e il graduale ritorno ad un contesto normale alla velocità a cui l'economia ce lo consentirà", ha detto Barkin.

Il presidente della Fed di Richmond ha aggiunto di non essere pronto a impegnarsi su una tempistica, asserendo che la Fed deve rimanere fedele a quanto promesso: acquistare bond fino a quando il mercato del lavoro non sia guarito più completamente.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi)