Abeona Therapeutics Inc. ha annunciato tre candidati prodotti di terapia genica preclinica, sviluppati internamente, del suo programma di oftalmologia. I programmi preclinici di Abeona stanno studiando l'uso di nuovi capside di virus adeno-associati (AAV) nelle terapie per gravi malattie genetiche dell'occhio. Il team interno di ricerca e sviluppo di Abeona ha sviluppato ABO-504, che è stato progettato per ricostituire in modo efficiente il gene ABCA4 a lunghezza piena, implementando una strategia a doppio vettore AAV che utilizza il sistema di ricombinazione Cre-LoxP.

Nel maggio 2021, in occasione della Riunione Annuale dell'Associazione per la Ricerca sulla Visione e l'Oftalmologia (ARVO), Abeona ha riportato dati preclinici che dimostrano la capacità del sistema a doppio vettore AAV di produrre la proteina ABCA4 a lunghezza piena nella coltura cellulare. Recenti studi di proof-of-concept hanno ampliato questi risultati dimostrando l'espressione dell'mRNA ABCA4 e della proteina ABCA4 a lunghezza piena nella retina di topi knockout abca4-/- dosati sottoretinicamente, a livelli simili all'ABCA4 endogeno negli animali wild-type. ABO-503, composto da un RS1 umano funzionale impacchettato nel nuovo capside AIMo AAV204, ha dimostrato un'efficacia preclinica dopo la somministrazione alla retina in un modello murino di XLRS.

Gli studi preclinici hanno dimostrato una solida espressione di RS1 nella retina, un miglioramento della densità dei fotorecettori conici e della sopravvivenza complessiva delle cellule dei fotorecettori, oltre al ripristino dell'architettura della retina esterna. ABO-505 è stato progettato per esprimere una copia funzionale di Opa1 umano nella retina dopo l'iniezione para-retinica. AB0-505 mira a sfruttare la robusta capacità di trasduzione del nervo ottico e delle cellule gangliari retiniche (RGC) di AAV204 per consegnare il suo carico genetico alle cellule più colpite dall'ADOA.

Gli studi preclinici hanno confermato l'espressione di Opa1 sia nella coltura cellulare che nella retina di animali wild-type e di animali modello della malattia. I primi risultati di efficacia suggeriscono un miglioramento della segnalazione retinica al cervello e una migliore acuità visiva nei topi mutanti trattati.