Si prevede che i principali mercati azionari europei apriranno al ribasso venerdì, sulla scia della chiusura di Wall Street, con l'aumento del dollaro, l'accentuazione delle pressioni inflazionistiche e i commenti ritenuti restrittivi da parte di alcuni membri della Federal Reserve (Fed) statunitense che potrebbero alimentare l'avversione al rischio.

I futures sull'indice suggeriscono un calo dello 0,70% per il CAC 40 di Parigi, che giovedì ha stabilito un record di sessione a 7.387,29 punti.

Il Dax a Francoforte potrebbe scendere dello 0,75%. Il FTSE 100 di Londra, che il giorno precedente è salito al massimo storico di 8.047,06 punti, dovrebbe scendere dello 0,27%. L'EuroStoxx 50 dovrebbe scendere dello 0,84%.

Come nelle sessioni precedenti, si prevede che un gran numero di pubblicazioni finanziarie di aziende europee guideranno il trading, in particolare quelle di EDF, Hermès, Safran, Air France-KLM, Allianz e Mercedez-Benz.

Sul fronte delle statistiche, i dati sui prezzi alla produzione degli Stati Uniti di giovedì hanno mostrato un aumento a gennaio al ritmo più veloce in sette mesi, mentre le richieste di disoccupazione nel Paese sono inaspettatamente diminuite la scorsa settimana, un ulteriore segno di un mercato del lavoro vivace mentre la Fed lavora per frenare la domanda e contenere l'inflazione.

"Gli ultimi dati confermano l'opinione della Fed secondo cui i tassi dovrebbero continuare a salire ed essere mantenuti più alti più a lungo", ha detto Tapas Strickland, economista della National Australia Bank.

Anche due funzionari della Fed, Loretta Mester e James Bullard, hanno affermato giovedì che la banca centrale statunitense avrebbe probabilmente dovuto aumentare i tassi più di quanto abbia fatto all'inizio del mese e hanno sottolineato che ulteriori aumenti del costo del credito sono essenziali per riportare l'inflazione al livello desiderato.

In Europa, dove le preoccupazioni macroeconomiche sono passate in secondo piano nelle ultime sessioni grazie ai solidi risultati aziendali, potrebbero tornare in auge questo venerdì con la pubblicazione dei prezzi alla produzione in Germania (07:00 GMT), dei prezzi al consumo in Francia (07:45 GMT) e delle vendite al dettaglio in Gran Bretagna (07:00 GMT).

A WALL STREET

La Borsa di New York ha chiuso in forte ribasso giovedì, dopo che gli indicatori economici hanno alimentato i timori che la Fed continui ad aumentare i tassi di interesse.

L'indice Dow Jones ha perso l'1,26% a 33.696,39 punti.

Il più ampio S&P 500 ha perso l'1,38% a 4.090,51 punti.

Il Nasdaq Composite è sceso dell'1,78% a 11.855,83 punti.

Tutti i principali settori dello S&P-500 hanno chiuso in rosso, in particolare Tesla, che è scesa del 5,7% dopo l'annuncio del richiamo di 362.000 veicoli negli Stati Uniti a causa di un problema con il suo software di guida autonoma.

ASIA

Alla Borsa di Tokyo, l'indice Nikkei ha chiuso in calo dello 0,66% a 27.513,13 punti, mentre il più ampio Topix ha ceduto lo 0,46% a 1.991,93 punti.

In Cina, lo Shanghai SSE Composite ha ceduto lo 0,35% e il CSI 300 ha perso lo 0,94%.

L'indice MSCI delle azioni dell'Asia e del Pacifico (escluso il Giappone) è sceso dello 0,68%, avviandosi verso la terza settimana consecutiva in rosso.

TASSI/CAMBI

I rendimenti dei titoli del Tesoro USA a dieci e due anni sono saliti venerdì rispettivamente al 3,87% e al 4,65%.

Il dollaro è avanzato dello 0,12% venerdì contro un paniere di valute di riferimento, raggiungendo un nuovo massimo di sei settimane, mentre l'euro è sceso dello 0,34% a 1,0632 dollari, il livello più basso dal 9 gennaio.

PETROLIO

I prezzi del petrolio si stanno dirigendo verso un calo settimanale di oltre il 2%, a causa delle preoccupazioni sulla domanda legate alla prospettiva di un aumento prolungato dei tassi di interesse della Fed.

Il Brent ha perso lo 0,97% a 84,31 dollari al barile venerdì, mentre il West Texas Intermediate (WTI) ha ceduto l'1,07% a 77,65 dollari.

(Scritto da Claude Chendjou, a cura di Matthieu Protard)

di Claude Chendjou