All'approssimarsi della scadenza del 19 gennaio, l'azienda statunitense ha chiesto alla Corte Suprema di sospendere le direttive della Competition Commission of India (CCI), sostenendo che rischiano di bloccare la crescita del suo ecosistema Android nel Paese.

Google concede in licenza il sistema ai produttori di smartphone, ma i critici sostengono che le sue restrizioni sono anticoncorrenziali. L'azienda statunitense sostiene che Android offre una maggiore scelta a tutti e che tali patti aiutano a mantenere libero il sistema operativo.

Google ha affermato che le modifiche richieste dalla CCI comporterebbero le più profonde alterazioni della piattaforma mobile Android degli ultimi 14-15 anni.

Ecco le 10 direttive dell'autorità:

* Google non dovrebbe essere autorizzata a concedere in licenza il suo Play Store, da cui gli utenti scaricano le applicazioni mobili, a condizione che i produttori di dispositivi preinstallino le applicazioni di Google come YouTube, Gmail o il browser Chrome.

* Google non dovrebbe costringere i produttori di dispositivi a preinstallare un bouquet di applicazioni o a decidere la loro collocazione.

* Google non dovrebbe essere obbligato a stipulare accordi che garantiscano l'esclusività dei suoi servizi di ricerca sui dispositivi intelligenti.

* Google non dovrebbe limitare la possibilità per gli utenti di smartphone di rimuovere i suoi servizi preinstallati, come Google Maps, Gmail e Youtube, che attualmente non possono essere cancellati dai telefoni Android, sui quali vengono forniti preinstallati.

* Google dovrebbe consentire agli utenti di scegliere un motore di ricerca per tutti i servizi pertinenti quando si configura un telefono per la prima volta.

* Google non dovrebbe imporre alcun limite in India alla pratica del "sideloading", ovvero il download di applicazioni senza utilizzare il suo app store.

* Google dovrebbe consentire agli app store di terze parti di essere ospitati sul Play Store di Google.

* Ai concorrenti e agli sviluppatori di app non deve essere negato l'accesso all'interfaccia di programmazione dei servizi Google Play, il sistema software sottostante che alimenta i dispositivi Android. Questa direttiva ha lo scopo di garantire la compatibilità tra le applicazioni su Play Store e gli app store di terze parti basati su varianti Android, ha dichiarato l'autorità antitrust.

* Google non deve incentivare o obbligare i produttori a non vendere dispositivi intelligenti basati su varianti Android.

* La CCI ha chiesto a Google di non limitare i produttori di smartphone Android dallo sviluppo di altri dispositivi, come tablet o TV, basati su versioni modificate di Android.