Si prevede che i principali mercati azionari europei apriranno con cautela mercoledì, mentre gli investitori scambiano le prese di profitto con una timida ripresa della propensione al rischio in vista delle decisioni delle banche centrali e di una nuova tornata di utili societari.

Secondo le prime indicazioni disponibili, il Dax di Francoforte dovrebbe perdere lo 0,15% all'apertura, il FTSE 100 di Londra lo 0,06% e l'indice EuroStoxx 50 lo 0,17%.

Come nelle sessioni precedenti, è probabile che l'andamento sia ancora una volta esitante, con piccole variazioni al rialzo o al ribasso, dopo un inizio d'anno euforico, sostenuto dalle speranze di una tregua nei tassi d'interesse delle banche centrali e dalle prospettive di una riapertura dell'economia cinese.

"Sembra che i mercati siano sempre più attratti da un risultato Goldilocks", hanno scritto gli analisti di Mizuho in una nota, riferendosi al gergo finanziario che descrive un ambiente di mercato "né troppo caldo né troppo freddo", caratterizzato da una crescita debole e da un'inflazione contenuta.

In attesa della pubblicazione, la prossima settimana, delle decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) e della Federal Reserve statunitense (Fed), gli investitori si concentrano questa settimana sugli indicatori macroeconomici. L'attività PMI nella zona euro, pubblicata martedì, ha mostrato una crescita inaspettata a gennaio, che potrebbe allontanare la minaccia di una grave recessione nel blocco.

Negli Stati Uniti, i dati sul PIL stimato del quarto trimestre saranno pubblicati giovedì, mentre le statistiche sul reddito e la spesa delle famiglie statunitensi, che includono l'indice dei prezzi al consumo PCE core, saranno pubblicate venerdì.

Per la sessione di oggi, a parte l'indice Ifo sul clima degli affari in Germania alle 09:00 GMT, non ci sono indicatori importanti in agenda.

Per quanto riguarda le pubblicazioni finanziarie aziendali, la stagione continua con Alstom e ASML in Europa, mentre negli Stati Uniti Tesla, Boeing e IBM, tra gli altri, pubblicheranno i risultati del quarto trimestre.

Questi risultati saranno osservati con particolare attenzione, in quanto probabilmente rifletteranno l'impatto dell'aumento del costo del credito: gli analisti prevedono un calo del 2,9% rispetto all'anno precedente degli utili del quarto trimestre per le aziende dello S&P-500, secondo i dati di Refinitiv.

A WALL STREET

La Borsa di New York si è conclusa in disordine martedì, al termine di una giornata tumultuosa, in quanto una serie di risultati trimestrali contrastanti ha smorzato lo slancio positivo degli ultimi giorni e l'inizio della sessione è stato disturbato da un problema tecnico.

L'indice Dow Jones ha guadagnato lo 0,31%, o 104,04 punti, a 33.733,96.

Il più ampio S&P 500 ha perso 2,86 punti, pari allo 0,07%, attestandosi a 4.016,95.

Il Nasdaq Composite è sceso di 30,14 punti o dello 0,27% a 11.334,27 punti.

La Securities and Exchange Commission (SEC), l'autorità di regolamentazione del mercato azionario statunitense, ha aperto un'indagine sull'incidente tecnico che ha interessato più di 80 titoli e ha causato confusione sui prezzi iniziali.

Microsoft ha guadagnato il 4% nelle contrattazioni after-hours dopo la pubblicazione dei suoi risultati, mentre 3M (-6,21%) ha deluso.

ASIA

Alla Borsa di Tokyo, l'indice Nikkei ha chiuso in rialzo dello 0,35% a 27.395,01 punti, mentre il più ampio indice Topix è avanzato dello 0,39% a 1.980,69 punti.

I mercati finanziari cinesi sono ancora chiusi mercoledì per le festività del Capodanno lunare.

L'indice MSCI delle azioni dell'Asia e del Pacifico (escluso il Giappone) è avanzato dello 0,4%, raggiungendo un massimo di sette mesi, mentre il Kospi di Seoul ha guadagnato l'1,37% alla ripresa delle contrattazioni in Corea del Sud dopo la pausa del Capodanno lunare di venerdì.

TASSI

Il rendimento dei Treasury decennali negli Stati Uniti è rimasto praticamente invariato al 3,45%, dopo essere sceso di quasi sei punti base martedì.

Il rendimento del Bund tedesco con la stessa scadenza ha chiuso martedì con quattro punti in meno, al 2,159%.

CAMBIO ESTERO

Nei cambi, l'indice che misura le fluttuazioni del dollaro rispetto a un paniere di valute di riferimento è sceso dello 0,04%.

Contro l'euro, il dollaro ha perso lo 0,18% a 1,0905 dollari, essendo la moneta unica europea vicina ai massimi di nove anni contro il dollaro USA, sostenuta dai dati PMI della zona euro.

La sterlina è rimasta praticamente stabile a 1,2334 dollari (+0,05%), dopo essere scesa martedì a causa della contrazione dell'indice PMI composito del Regno Unito di gennaio, che è sceso al livello più basso degli ultimi due anni.

OLIO

I prezzi del petrolio sono rimasti sostanzialmente stabili dopo il calo del giorno precedente, in seguito ai dati preliminari che mostravano un aumento maggiore del previsto delle scorte di greggio negli Stati Uniti.

Il Brent è avanzato dello 0,41% a 86,48 dollari e il greggio leggero statunitense (West Texas Intermediate, WTI) dello 0,25% a 80,33 dollari.

(Alcuni dati potrebbero essere leggermente in ritardo)

(Scritto da Claude Chendjou, a cura di Nicolas Delame)

di Claude Chendjou