ROMA (MF-DJ)--L'a.d. di Generali Ass., Philippe Donnet, esclude che il Leone, azionista di B.Mps, si stia interessando a Siena dopo il mancato accordo con Unicredit e ribadisce "l'italianità" del Gruppo. "Assolutamente no. Mi auguro che venga trovata una soluzione nell'interesse del Paese, ma non potrá essere Generali. Il mondo bancario è lontano da noi, non è il nostro mestiere", risponde il manager in un'intervista al "Sole 24 Ore".

Donnet si dice "sereno" quanto alle dinamiche in Consiglio di amministrazione degli ultimi mesi e alle mosse di quei soci, che ormai valgono quasi il 16% del capitale, che chiedono la sua sostituzione. "Io sono sereno e focalizzato sui risultati. Ottenerli, in un mondo così difficile, non è banale - sottolinea -. Fino al 31 dicembre lavorerò per chiudere nel modo migliore il piano in scadenza. Poi, dal 1* gennaio, mi occuperò di realizzare quello presentato oggi (ieri, ndr). Il resto per

me conta poco. Ricordo che la maggioranza dei consiglieri non esecutivi ha espresso l'intenzione d'inserirmi nella lista eventualmente proposta dal Consiglio uscente, indicandomi come amministratore delegato".

In merito all'eventualità che possa essere presentata una lista di consiglieri di amministrazione alternativa e un piano alternativo, il manager dice che "per il momento direi che è soltanto una ipotesi. E io sono abituato ad affrontare realtá, non ipotesi". "Nella democrazia societaria l'assemblea è sovrana - sottolinea Donnet -, come è sovrano il Consiglio di amministrazione. Il volere della maggioranza va rispettato", evidenzia Donnet.

Il manager risponde anche all'accusa, mossa da azionisti di peso, sul fatto che Generali sia cresciuta molto meno degli altri colossi europei delle assicurazioni e se non ritiene che l'andamento del titolo in Borsa sia stato influenzato dalla scalata di Caltagirone e Del Vecchio. "Il titolo in Borsa è cresciuto giá molti mesi prima che iniziassero i loro acquisti - sostiene il manager -. La veritá è che su tutti gli indicatori abbiamo fatto meglio facendo le scelte giuste al momento giusto. Per esempio vendendo nel 2017 il portafoglio vita in Germania per di 43 mld. Dopo altri hanno fatto operazioni analoghe, ma in ritardo e con ricavi inferiori. Sempre nel vita siamo cresciuti fino a superare 600 mld di attivi gestiti, un grande successo ottenuto nonostante il Covid".

Donnet liquida come un'"invenzione" le indiscrezioni su un interesse francese al Leone di Trieste. "Noi siamo per le tre I: indipendenza, italianitá, internazionalitá. Cinque anni fa abbiamo dovuto difenderci da un ventilato attacco di una grande banca italiana", ha sottolineato.

Dopo aver assicurato che Generali Ass. sta "confermando le scelte d'investimento" sui titoli di Stato e farà la sua parte per "sostenere la ripresa con investimenti nei settori chiave dell'economia e della transizione energetica", Donnet ha espresso apprezzamento per Mario Draghi a Palazzo Chigi. "L'arrivo di Draghi ha permesso di ottenere risultati importanti e il rischio Italia è diminuito. Noi ci auguriamo che Draghi alla Presidenza del Consiglio duri il piú possibile perchè è l'uomo giusto al posto giusto", ha sottolineato il manager.

gug

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December 16, 2021 05:01 ET (10:01 GMT)