E' la sintesi delle conclusioni della perizia che Reuters ha potuto leggere, disposta dal gip milanese Guido Salvini, nell'ambito dell'ultima tranche ancora in indagini preliminari dei vari procedimenti sulla gestione della banca senese, cioè quello in cui l'ex presidente Alessandro Profumo, l'ex AD Fabrizio Viola e l'ex presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori sono indagati per falso in bilancio sulla contabilizzazione dei crediti deteriorati dal 2012 al 2015.

I periti del giudice, Gian Gaetano Bellavia e Fulvia Ferradini, scrivono inoltre che "in estrema sintesi... è risultato che le rettifiche nette sui crediti non contabilizzate per competenza" nei bilanci dal 2012 al 2015 "per complessivi 11,42 miliardi di euro, pari a 7,76 miliardi di euro al netto dell'effetto fiscale, sono di importo pressoché analogo agli intervenuti aumenti di capitale fra il 2014 e il 2015, ammontanti a 8 miliardi di euro".

Al momento i legali dei tre imputati non hanno commentato.

Il gip Salvini aveva conferito l'incarico ai due periti il 19 dicembre 2019 nell'ambito dell'incidente probatorio che la procura di Milano aveva chiesto dopo che il giudice, nel luglio dello stesso anno, aveva rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura stessa per i tre indagati. [https://www.reuters.com/article/mps-noarchiviazione-npl-idITKCN1UO0L2-OITTP]

Nell'ambito del suo provvedimento di rigetto della richiesta di proscioglimento per tutti avanzata dalla procura, il giudice Salvini aveva invece disposto l'archiviazione della banca, che era stata indagata come persona giuridica, e che figura invece come parte offesa.

Lo scorso 15 ottobre Profumo, Viola e Salvadori sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Milano per falso in bilancio in relazione ai derivati Santorini e Alexandria. I legali di tutti e tre gli imputati hanno annunciato che faranno appello contro la sentenza.

I due periti che hanno firmato la relazione di 5.562 pagine, citando le attività ispettive di Banca d'Italia e Bce, riportano "non adeguate svalutazioni sul valore degli immobili a garanzia delle esposizioni deteriorate", esposizioni creditorie "considerate partite in bonis mentre avrebbero dovuto essere considerate posizioni deteriorate", "inadeguate classificazioni dei crediti effettuate dalla banca", "gravi lacune nel processo di raccolta ed aggregazione dei dati informatici ed addirittura dei sistemi informatici della banca".

Dopo il deposito di questa perizia e dopo le repliche delle difese, il giudice sarà quindi chiamato a decidere se rinviare a giudizio i tre imputati o se proscioglierli.

(Emilio Parodi, in redazione a Milano Sabina Suzzi, mailto:emilio.parodi@thomsonreuters.com; +39 02 66129523)