ROMA (MF-DJ)--I primi mesi del 2023 saranno un periodo fitto di cambiamenti al vertice di Banco Bpm. L'istituto di piazza Meda dovrà non solo rinnovare il cda per il prossimo triennio, ma anche individuare un nuovo direttore generale.

Lo scrive Milano Finanza spiegando che Salvatore Poloni, attuale numero tre della banca, è infatti in uscita e il ceo Giuseppe Castagna sarebbe già al lavoro per trovare un successore visto che il ruolo verrà certamente mantenuto nell'organigramma del gruppo. Per il momento non circolano nomi, ma c'è chi ipotizza che Bpm potrebbe optare per una soluzione esterna, come fatto l'anno scorso con la nomina dell'ex Intesa Sanpaolo Teresio Testa a chief lending officer. Con l'uscita da Piazza Meda Poloni lascerà anche il Comitato Affari Sindacali e del Lavoro (Casl) dell'Abi che presiede dal 2018. Anche in quella sede bisognerà trovare un successore e il consenso sta crescendo attorno al nome di Ilaria Dalla Riva, ex capo del personale di Mps oggi responsabile People & Culture Italia in Unicredit.

Tornando al Banco, la partita per la nomina del nuovo dg sarà un test importante in vista del ricambio del board visto che implicitamente potrebbe sintetizzare le priorità della banca. In queste settimane i professionisti di Egon Zehnder sono al lavoro per selezionare le 15 candidature che andranno a far parte della lista del consiglio uscente e le manovre dei grandi soci sono già iniziate, come dimostrano gli acquisti di fondazioni e casse di previdenza.

La vicenda d'altra parte si intreccerà con altre partite in corso nella finanza italiana, a partire dalla nomina del nuovo vertice di Fondazione Cariplo. Se la governance è tema caldo, il Banco non perde di vista la strategia industriale. Proprio in questi giorni, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il gruppo di piazza Meda starebbe selezionando uno o più advisor per valorizzare la divisione di merchant acquiring, che finora non era mai arrivata sul mercato. Secondo le stime di alcuni analisti l'asset (che apporta tra 35 e 40 milioni di utile operativo) potrebbe essere valorizzato a 10/11 volte in termini di enterprise value/ebitda pari a un importo intorno a 300 milioni. Se il processo competitivo partirà, potrebbe parteciparvi Nexi visto che il gruppo milanese guidato da Paolo Bertoluzzo è finora stato la controparte di molte operazioni come questa. Se l'alleanza con Intesa Sanpaolo è stata siglata nel 2019, nei mesi scorsi Nexi ha raggiunto una partnership strategica con Bper sulle carte di pagamento. Nel dettaglio i due gruppi hanno sottoscritto un contratto per il trasferimento dei rami di merchant acquiring e gestione pos di Bper e Banco di Sardegna a Nexi Payments.

Oltre al Banco, l'altro istituto ad aver sinora mantenuto in casa parte del business è Unicredit. Non solo il gruppo guidato da Andrea Orcel avrebbe deciso di non cedere il business dei pagamenti ma starebbe sondando anche acquisizioni mirate all'estero, soprattutto in Nord Europa. In questo contesto si vedrà quale sarà la scelta del Banco, che al momento ha deciso di esplorare il mercato.

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MF-DJ NEWS

1708:31 nov 2022


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November 17, 2022 02:32 ET (07:32 GMT)