Il Gruppo BHP ha dichiarato giovedì di aver sottopagato quasi 29.000 dei suoi lavoratori australiani per ferie e altri diritti in un periodo di 13 anni, che secondo le stime le costerà 280 milioni di dollari al lordo delle tasse per rimediare.

Il più grande minatore quotato in borsa al mondo ha dichiarato di essersi autodenunciato all'autorità di regolamentazione del lavoro del Paese e di aver incaricato una società indipendente di rivedere i suoi sistemi retributivi. Fornirà un aggiornamento con i risultati dell'intero anno ad agosto.

Le prime indagini suggeriscono che i lavoratori di OZ Minerals sono stati colpiti da un problema simile di detrazione delle ferie prima che il minatore di rame fosse acquisito da BHP nel maggio 2023, ha aggiunto.

Il Presidente di BHP in Australia, Geraldine Slattery, ha presentato le sue scuse ai lavoratori interessati.

"Questo non è sufficiente e non è all'altezza degli standard che ci aspettiamo da BHP. Stiamo lavorando per correggere e rimediare a questi problemi, con interesse, il più rapidamente possibile", ha dichiarato in un comunicato.

L'azienda ha dichiarato di aver detratto in modo errato le ferie nei giorni festivi dal 2010, per una media di sei giorni di ferie in totale a persona per la maggior parte dei lavoratori attuali ed ex, ossia circa 28.500 persone.

BHP ha anche identificato che circa 400 dipendenti attuali ed ex delle sue attività di minerale di ferro di Port Hedland hanno diritto a indennità aggiuntive a causa di un errore con l'ente di collocamento nel loro contratto.

BHP ha dichiarato che la somma stimata riflette la sua quota di costi che include i pagamenti di pensioni e interessi.