(Alliance News) - Le piazze europee hanno chiuso in attivo venerdì, con le sale trading che continuano a valutare le prospettive macroeconomiche e la traiettoria della politica monetaria, in vista delle riunioni della prossima settimana da parte della Fed, della BCE e della Banca d'Inghilterra.

È molto probabile, stando ai posizionamenti dei mercati, che queste si muovano con rialzi meno marcati rispetto alle precedenti riunioni.

Intanto, l'ultimo rapporto dei prezzi alla produzione degli Stati Uniti ha mostrato che sono aumentati più del previsto a novembre, il che, insieme ai forti dati sull'occupazione negli Stati Uniti e al PMI del settore dei servizi, potrebbe suggerire che i tassi di interesse statunitensi saranno aumentati per un periodo più lungo.

Sul lato del posizionamento dei mercati sulle mosse della Federal Reserve, nel FedWatch Tool della piattaforma CME Group - utilizzando i future anche in base all'effettivo tasso dei federal funds o EFFR - l'aumento del tasso principale per la riunione del 14 dicembre ha una probabilità prezzata al 77% sull'intervallo superiore compreso fra 425/450 bps. È invece al 23% la probabilità di un aumento nell'area 450/475 bps. Il target corrente è compreso fra 375 bps e 400 bps.

L'indice di fiducia dei consumatori statunitensi dell'Università del Michigan è balzato inaspettatamente a 59,1 a dicembre 2022 da 56,8 a novembre, battendo le previsioni di mercato di 56,9, secondo le stime preliminari rese note venerdì. Le condizioni attuali sono state valutate più positivamente a 60,2 contro 58,8 e anche l'indicatore delle aspettative è migliorato a 58,4 da 55,6, il massimo da aprile.

Nel frattempo, le aspettative di inflazione per l'anno a venire sono scese al 4,6%, la lettura più bassa da settembre del 2021, mentre le prospettive a cinque anni sono rimaste stabili al 3,0%.

Il FTSE Mib, quindi, ha chiuso in verde dello 0,3% a 24.277,49, il Mid-Cap ha guadagnato l'1,0% a 40.133,33, lo Small-Cap in rialzo dello 0,4% a 27.905,32 e l'Italia Growth in aumento dello 0,7% a 9.393,73.

Il FTSE 100 di Londra ha chiuso in rialzo frazionale, il CAC 40 di Parigi su dello 0,4%, mentre il DAX 40 di Francoforte ha chiuso in rialzo dello 0,7%.

Sul listino principale di Piazza Affari, Buzzi Unicem chiude avanti del 2,4%, rialzando la testa dopo quattro sedute ribassiste.

Prysmian porta invece a casa il 2,2%, che segna per la settima volta un saldo attivo in chiusura.

Enel sale invece dello 0,9%. Sul titolo Jefferies ha portato il target price a EUR7,00 dal precedente EUR6,50.

Stellantis cede il 2,5%, facendo seguito al rosso della vigilia con il 2,8%.

Sul segmento cadetto, Carel Industres si porta avanti del 3,7%, chiudendo in verde per la terza seduta di fila.

Praxis Alpha Partners ha tagliato short su Maire Tecnimont allo 0,66% dallo 0,77%. Il titolo ha chiuso su dello 0,5%.

LUVE cede invece lo 0,6%, dopo avere chiuso in verde nelle due precedenti sedute.

Cede il passo - fra i numerosi ribassisti - Juventus, che chiude in ribasso dello 0,7%, dopo il 2,8% di attivo della vigilia. Il titolo veniva in precedenza da quattro sedute di fila sul lato dei ribassisti.

Sullo SmallCap, prevale il lato degli acquisti su Digital Bros, che ha chiuso avanti del 5,5%.

algoWatt ha invece raccolto il 3,3%, dopo il 2,3% di attivo della vigilia.

Eems cede invece il 7,4%.Il titolo ha ceduto il 24% nell'ultimo mese e il 49% nell'ultimo anno.

Far le PMI, FOS è avanzato del 9,3%. Da segnalare che mercoledì la company ha comunicato di aver siglato un accordo in esclusiva con la PMI Talos Srls, al fine di rafforzare la propria offerta in ambito Cybersecurity.

Ki Group ha guadagnato il 9,4% dopo aver ricevuto una richiesta di conversione di cinque obbligazioni da parte di Negma Group Investment. Il prezzo determinato è di EUR0,10 per azione e, pertanto, i bond in questione danno a Negma il diritto di sottoscrivere 5,0 milioni di nuove azioni Ki Group, pari al 15% del capitale sociale di quest'ultima.

Bifire ha ceduto invece il 5,6%, dopo due sedute concluse sul lato dei rialzisti.

A New York, il Dow Jones sta raccogliendo lo 0,1%, l'S&P è su dello 0,2%, mentre il Nasdaq guadagna l'1,1% a 11.082,00.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0549 contro USD1,0504 di giovedì in chiusura. La sterlina vale USD1,2309 da USD1,2163 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD76,87 al barile da USD76,14 al barile di giovedì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.804,94 l'oncia da USD1.787,57 l'oncia di ieri sera.

Nel calendario macro di lunedì, alle 0800 CET, il dato sul PIL del Regno Unito, la produzione industriale e il saldo della bilancia commerciale.

Nel pomeriggio, dagli USA, alle 1900 CET, previste delle aste del Tesoro con scadenza a 3 mesi e 10 anni.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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