Alle 10,30 i futures sul Brent per il contratto di maggio sono in rialzo di 3,29 dollari al barile, o il 3,4%, a 101,37 dollari. Il benchmark ha toccato ieri i massimi di sette anni di 105,79 dollari al barile dopo l'inizio dell'invasione in Ucraina la scorsa settimana.

Il greggio Usa per il contratto di aprile sale di 2,81 dollari, o il 2,94%, a 98,55 dollari. Il contratto ha raggiunto i massimi di 99,10 dollari al barile ieri, chiudendo in rialzo di oltre il 4%.

L'isolamento della Russia si intensifica con Maersk, prima azienda di shipping al mondo, che ha reso noto che bloccherà tutti i trasporti da e verso la Russia.

Le principali aziende di gas e petrolio, tra cui Bp e Shell, hanno annunciato dei piani volti ad abbandonare le operazioni e le joint venture con la Russia.

Gli acquirenti del petrolio russo sono in difficoltà a causa dei problemi legati ai sistemi di pagamento e alla disponibilità dei mezzi di trasporto causati dalle sanzioni.

Il sentiment del mercato resta comunque buono, sostenuto dagli Stati Uniti e gli alleati che discutono di un rilascio coordinato delle riserve di petrolio per mitigare i problemi all'offerta. Il rilascio potrebbe essere di 60-70 milioni di barili, secondo alcuni media.

L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) e gli alleati -- tra cui la Russia -- si riuniranno domani e si atterranno probabilmente ai piani legati all'aumento dell'offerta per aprile.

(Tradotto da Michela Piersimoni, editing Francesca Piscioneri)