Il bilancio dei primi nove mesi vede dunque una perdita di 2,131 miliardi di euro, dice una nota.

Al netto di queste poste extra, nei nove mesi l'utile normalizzato, calcolato anche senza i maggiori costi legati a contributi sistemici, all'Opas di Intesa e alla pandemia sarebbe superiore a quello del 2019.

Con la perdita stimata sulla cessione degli sportelli, il Cet1 fully loaded scende a 11,71% contro il 13,41% di fine giugno.

Il rapporto tra crediti deteriorati e totale impieghi (Npe ratio) migliora invece a 7,31% dal 7,48% di tre mesi prima. Considerando anche la cessione di circa 923 milioni di sofferenze di Pmi in corso di lavorazione, l'Npe ratio pro forma sarebbe al 6,3%. L'ammontare di questa operazione è leggermente superiore agli 800 milioni previsti in precedenza.

Dal punto di vista operativo nel trimestre sono in crescita margine di interesse (+5,8%) e commissioni (+5,7%).

Nel quarto trimestre, la prevedibile evoluzione della gestione sarà ulteriormente influenzata dalle operazioni di carattere straordinario che Intesa porrà in essere a seguito dell'Opas. Al netto di tali operazioni per quanto riguarda il risultato della gestione ordinaria, "non sono attesi significativi scostamenti rispetto alla media dei trimestri precedenti, salvo un peggioramento repentino della situazione economica a seguito del riacutizzarsi della pandemia".

(Gianluca Semeraro, in redazione a Milano Sabina Suzzi)