La pressione alla vendita sul titolo Bunzl plc potrebbe calare a breve. L'area di supporto di 2917 GBX attualmente testata viene in aiuto e potrebbe contenere, perlomeno a breve termine, le velleità ribassiste.
Riassunto
● La società gode di fondamenta solide. Oltre il 70% delle aziende presenta dati peggiori in termini di crescita, redditività, indebitamento e visibilità.
● L'azienda presenta un'interessante situazione di base in vista di un investimento a breve termine.
Punti forti
● In sostanza, con un ratio "enterprise value to sales" di circa 0.92 per l'esercizio in corso, la società appare sottostimata.
● La visibilità relativa all'attività del gruppo appare relativamente buona date le stime generalmente concordi tra gli analisti.
● In generale, la società ha registrato risultati sopra il consensus degli analisti con tassi di sorpresa complessivamente positivi.
Punti deboli
● Secondo le previsioni di Standard & Poor's, le prospettive di crescita sul fatturato dell'azienda nei prossimi anni sono molto basse.
● La crescita prevista attualmente dell'Utile Netto per Azione (EPS) dell'azienda per i prossimi esercizi è un punto debole notevole.
● Come percentuale del fatturato, e senza considerare stanziamenti e ammortamenti, l'azienda ha margini relativamente ridotti.
● Considerate le dimensioni del bilancio, l'azienda appare altamente valorizzata.
Bunzl plc è specializzata nella distribuzione di confezioni, prodotti e materiali per l'igiene e la sicurezza. Il gruppo offre anche prodotti per l'imballaggio, articoli per la ristorazione (posate, bicchieri, utensili da cucina, ecc.), prodotti per la pulizia (saponi, detergenti, carta igienica, prodotti per la custodia, lucidatura, lavatrici, ecc.) e dispositivi di protezione personale (guanti, maschere, abbigliamento, ecc.). Le vendite nette si suddividono per settore in servizi alimentari (29,8%), negozi di alimentari (26,1%), sicurezza (14,8%), vendita al dettaglio (9,6%), igiene e pulizia (9,3%), sanità (7%) e altro (3,4%). Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Regno Unito e Irlanda (12%), Europa Continentale (18%), Nord America (61,2%) e altro (8,8%).