Più di 90 dirigenti aziendali canadesi di spicco hanno firmato mercoledì una lettera aperta al Ministro delle Finanze del Paese e alle sue controparti provinciali, sollecitando la necessità di affrontare il calo degli investimenti nazionali da parte dei fondi pensione.

"Siamo preoccupati per il calo degli investimenti canadesi da parte dei fondi pensione e per il suo impatto sull'economia canadese. Milioni di canadesi hanno contribuito alle loro pensioni con salari guadagnati in Canada", si legge nella lettera.

I fondi pensione del Paese hanno ridotto le partecipazioni in società canadesi quotate in borsa a meno del 4% del patrimonio totale alla fine del 2023, rispetto al 28% della fine del 2000, ha aggiunto.

Tra i principali firmatari della lettera figurano l'amministratore delegato della National Bank of Canada, Laurent Ferreira, l'amministratore delegato di Rogers Communications, Tony Staffieri, e il vicepresidente di Canadian Natural Resources, Tim McKay.

I fondi pensione sono fondamentali per l'economia di un Paese, in quanto detengono attività sostanziali, paragonabili a quelle delle banche, che vengono investite in diverse classi, tra cui debito, azioni e alternative. I rendimenti forniscono un reddito pensionistico e sostengono le finanze della popolazione anziana.

I principali fondi pensione canadesi includono Canada Pension Plan (CPP) Investments, Caisse de dépôt et placement du Québec (CDPQ) e Ontario Teachers' Pension Plan (OTPP), tra gli altri.

"Negli ultimi 25 anni, i mercati azionari canadesi hanno primeggiato rispetto a quelli dei Paesi del G7 e hanno costantemente garantito rendimenti molto competitivi", si legge nella lettera.

La lettera ha raccolto anche il sostegno di ex CEO di grandi aziende come Brian Porter di Scotiabank e Calin Rovinescu di Air Canada.