(Alliance News) - Le piazze europee fluttuano intorno alla linea della parità in avvio di seduta mercoledì, con un atteggiamento attendista prima dell'attesissimo rapporto sull'inflazione USA previsto nel corso della giornata, che dovrebbe fornire maggiore chiarezza sulla prossima mossa della Fed.

Per quanto riguarda la Bank of England - che renderà nota la decisione sul tasso principale nella giornata odierna - è ampiamente previsto un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base al 4,5%, dato che l'inflazione si è confermata elevata a marzo, con i tassi principali e core che si sono mantenuti vicini ai massimi storici registrati alla fine dello scorso anno.

Sul percorso di Francoforte, invece, secondo il membro del Consiglio direttivo Joachim Nagel, la Banca centrale europea potrebbe avvicinarsi alla fase finale del suo ciclo storico di aumenti dei tassi di interesse. Mentre gli aumenti dei costi di indebitamento non sono finiti e l'inflazione core deve ancora essere domata, il capo della Bundesbank ha dichiarato mercoledì di essere molto soddisfatto della politica monetaria della BCE.

"Stiamo arrivando al traguardo, nel senso che stiamo raggiungendo l'area della politica monetaria considerata restrittiva", ha detto alla radio Deutschlandfunk. "Sono fiducioso che la politica monetaria stia mostrando i suoi effetti".

Così, il FTSE Mib, è in perfetta parità a quota 27.382,10.

Fra i listini minori, martedì, il Mid-Cap è in passivo dello 0,5% a 43.136,49, lo Small-Cap cede lo 0,3% a 28.512,56 e l'Italia Growth è in verde dello 0,2% a 9.151,77.

In Europa, il CAC 40 di Parigi è poco sotto la parità, il FTSE 100 avanza marginalmente, mentre il DAX 40 di Francoforte sta cedendo lo 0,2%.

A Milano sui quartieri alti si vede BPER Banca, che ha portato a casa il 3,9% e puntando alla quarta seduta di fila sul lato dei rialzisti.

Acquisti su Telecom Italia, che avanza dell'1,3% con prezzo a EUR0,2707, in attesa dei conti che verranno rilasciati in giornata.

Pirellli sale invece dell'1,2% portando il prezzo a EUR4,93. Il titolo dall'inizio dell'anno beneficia di un attivo che supera il 23%.

Sul fondo, Inwit cede l'1,9%. Dopo i buoni conti, è arrivato anche l'incremento del target price da parte di Goldman Sachs e JP Morgan. La company ha esaminato e approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2023, con l'utile netto che si attesta a EUR82,9 milioni, in crescita del 22% rispetto allo stesso periodo 2022. I ricavi si attestano a EUR233,6 milioni di euro, in aumento del 13% rispetto allo stesso periodo 2022. Le azioni segnano però una nota negativa del 2,1%, in direzione per la terza sessione di fila da concludere sul lato dei ribassisti.

Sul Mid-Cap, Brembo avanza con l'1,5% beneficiando dei buoni conti. La company dei freni ha fatto sapere martedì che il consiglio di amministrazione ha preso visione dei risultati del primo trimestre, riportando un utile netto di EUR76,8 milioni in crescita del 7,2% da EUR71,7 milioni dello stesso periodo del 2022. Al 31 marzo 2023 i ricavi ammontano a EUR961,9 milioni da EUR857,6 milioni in crescita del 12% dal primo trimestre 2022.

Antares sale invece dell'1,3%, alla vigilia dei risultai trimestrali.

PharmaNutra cede invece lo 0,7%, oggetto di profit taking dopo il 5,9% di attivo della vigilia. Lunedì è stato rilasciato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo, chiuso con un risultato netto del periodo ammonta ad EUR5,4 milioni rispetto a EUR3,5 milioni al 31 marzo 2022. I ricavi netti consolidati al 31 marzo 2023 ammontano a EUR23,6 milioni, con un incremento rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente di EUR4,8 milioni.

Il consiglio di amministrazione di Credem - in rosso dell'1,7% dopo tre sedute rialziste - martedì ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre, chiuso con un utile netto consolidato a EUR134,8 milioni, con un incremento del 69% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Sullo Small-Cap, forza sul titolo Giglio Group, che porta l'asticella avanti del 5,5%. Il titolo dall'inizio dell'anno ha ceduto circa il 30% del market cap.

Quartieri alti anche per Aquafil, che segna un più 2,3% in attesa dei risultati in arrivo per giovedì.

Il consiglio di amministrazione di Unieuro - in calo del 6,0% - martedì sera ha esaminato e approvato il bilancio consolidato al 28 febbraio 2023, chiuso con un risultato netto adjusted pari a EUR19,3 milioni rispetto a EUR53,9 milioni nell'esercizio 2021-2022. L'utile consolidato è invece stato pari a EUR10,2 milioni rispetto a EUR44,6 milioni dell'anno precedente. Il board ha proposto un dividendo di EUR0,49 per azione, rispetto a EUR1,35 dell'esercizio precedente.

Servizi Italia cede invece il 2,2% a EUR1,31 per azione, portando il passivo settimanale oltre l'11%.

Tra le PMI, ESI avanza con il 3,4% con prezzo a EUR2,16. Qualche giorno fa la company ha comunicato che si è concluso il periodo per l'esercizio dei diritti di opzione relativi all'offerta ai soci di massime 1,3 milioni azioni ordinarie ESI S.p.A. di nuova emissione, prive dell'indicazione del valore nominale, rivenienti dall'aumento di capitale di massimi EUR2,7 milioni circa comprensivi di eventuale sovrapprezzo.

Casasold avanza invece del 3,8%, portando adesso il prezzo a EUR0,9450.

Relatech - in rialzo del 4,7% - mercoledì ha comunicato di avere esaminato dei dati gestionali al 31 marzo, dove si evidenziano ricavi delle vendite consolidati alla fine del primo trimestre pari a EUR24 milioni circa da EUR10,4 milioni - in crescita del 130% circa - rispetto al primo trimestre 2022.

Cede terreno Alfio Bardolla, che dopo tre sedute rialziste vira al ribasso in contrazione dell'1,7% riprezzandosi a EUR2,28.

A New York, nella notte europea, il Dow Jones ha ceduto lo 0,2%, il Nasdaq lo 0,6%, mentre l'S&P 500 ha lasciato sul parterre lo 0,5%.

Fra le piazze asiatiche, invece, l'Hang Seng è in ribasso dello 0,5%, lo Shanghai Composite ha ceduto l'1,2%, mentre il Nikkei ha marcato un rosso dello 0,4%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0966 contro USD1,0951 di martedì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2620 da USD1,2612 di martedì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD76,87 al barile contro USD75,42 al barile di martedì sera. L'oro, invece, scambia a USD2.029,29 l'oncia da USD2.024,83 l'oncia di martedì in chiusura.

Nel calendario macroeconomico di mercoledì, alle 1000 CEST sarà in arrivo il dato della produzione industriale italiana.

Dagli USA, alle 1300 CEST, spazio al report sul mercato dei mutui USA mentre alle 1430 CEST sarà la volta del dato sull'inflazione. Alle 1630 CEST, occhi sul dato sulle scorte di petrolio greggio e sull'inventario di Cushing. Alle 1900 CEST, è invece prevista un'sta di titoli del Tesoro a 10 anni.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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