Tuttavia all'ottimismo per questi dati, che fanno ben sperare nel momento in cui molti Paesi stanno riavviando le attività post lockdown, si contrappongono le nuove tensioni Usa-Cina. E di questo risentono gli indici di Wall Street, che si muovono in territorio negativo

Sul fronte delle materie prime, i prezzi salgono sui segnali di maggiore domanda dalla Cina. I futures sul Brent si attestano poco sotto i 32 dollari al barile.

Poco mosso lo spread del rendimento fra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi intorno ai 238 punti base.

Balzo di Atlantia che segna un rialzo del 2,8% (-34,4% da inizio anno), rellentando dai massimi. Il titolo beneficia della notizia di un ritorno alla libera circolazione in tutto il Paese a partire dal 3 giugno, secondo una bozza di decreto vista da Reuters, salvo specifiche restrizioni locali, e da lunedì prossimo all'interno delle singole regioni. Questo comporterà una ripresa del traffico autostradale, dopo oltre due mesi di lockdown che hanno portato a una drastrica riduzione dei pedaggi autostradali. "Se dal 3 giugno ci si potrà spostare lo si farà soprattutto in auto e quindi il titolo sale", osserva un trader. Già la scorsa settimana Autostrade per l'Italia aveva reso noto i dati sul traffico in contrazione del 57,2% che si confrontano con -72,6% della settimana precedente, pari a un crollo del 39% da inizio anno.

Per restare nel settore forte anche Astm (+5,4%) anche a seguito delle indicazioni operative fornite: traffico in calo 20,7% nel primo trimestre e dell'80% ad aprile, ma in recupero nelle prime settimane di maggio a -62,5%.

In recupero Exor (+3,1%) dopo il tonfo delle ultime due sedute quando la francese Covea si è ritirata dall'acquisto di PartnerRE, operazione da 9 miliardi di dollari. Fiat Chrysler sale dello 0,6% dopo i recenti ribassi. Una fonte ha confermato a Reuters che è in corso una interlocuzione fra Fca e Intesa Sp per richiedere la garanzia dello Stato italiano su prestiti per circa 6,3 miliardi, a valere sul plafond gestito da Sace.

Contrastate le banche con le big Intesa Sanpaolo e Unicredit praticamente piatte. Mediobanca poco mossa.

Cambia marcia TOD'S, in calo di oltre il 2% dopo l'annuncio che il gruppo del lusso italiano ha chiuso il primo trimestre con vendite in calo di quasi il 30%.

Petroliferi raccolti con Saipem (+0,2%), ma Tenaris ed Eni in salita di poco sotto l'1%.

Nuovi massimi assoluti per Diasorin che balza del 4,2% a 184,4 euro, poco sotto i massimi storici toccati oggi a 184,7 euro, sempre sulle attese per gli sviluppi dei test sierologici per i quali ha aumentato la capacità produttiva da 5 a 10 milioni al mese, ottenendo anche il via libera per la vendita di questi test in Canada.

Nel settore healthcare Garofalo Healthcare balza del 6,3% dopo i risultati del primo trimestre.

Infine, ben comprate anche Campari (+1,4%) sulla scia di Barclays che ha aumentato il prezzo obiettivo a 8 euro da 6,4 euro precedente e Tim (+1,9%).

Male il settore dell'editoria con Mondadori in flessione del 3,6% dopo i risultati del trimestre. Secondo un primario broker italiano, "sono risultati deboli come nelle attese, con le incertezze che restano sul resto dell'anno". Giù anche Mediaset, che cede l'1,9% e anche RCS in flessione del 2,1%.