Parlando agli analisti, Labriola ha detto che non sarebbe entrato bel merito dell'offerta non vincolante di Kkr per la rete fissa fino alla riunione del consiglio di amministrazione prevista per il 24 febbraio.

Ma ha ribadito la linea che che Tim ha bisogno di operazioni straordinarie per abbattare il debito, otlre alla necessità di migliorare i trend operativi.

Alla fine del 2022 l'indebitamento finanziario netto era pari a 25,4 miliardi di euro, con un aumento di 3,2 miliardi di euro rispetto all'anno precedente.

Labriola ha parlato dopo che Tim, nella tarda serata di ieri, ha presentato una nuova serie di obiettivi finanziari che indicano un ritorno alla crescita quest'anno, dopo che gli utili per il 2022 sono scesi meno di quanto inizialmente temuto.

Tim prevede  quest'anno una crescita 'low to mid single digit' degli utili 'core' del gruppo, inclusi i costi di leasing, dopo un calo del 10,6% nel 2022, mentre i ricavi dei servizi chiave nel mercato nazionale, sono visti sostanzialmente stabili.

Intorno alle 14,00 le azioni Tim trattano in calo dello 0,54% rispetto a un indice delle blue chip italiane poco mosso.

Colpita da una costante erosione degli utili e delle vendite nel corso dell'ultimo decennio a causa della forte concorrenza domestica, Tim sta cercando una svolta attraverso la vendita della sua preziosa rete fissa.

Kkr, già investitore di minoranza nella rete fissa di Tim, questo mese ha proposto di acquistare una quota di controllo in un'unità che comprende la rete fissa di Tim e l'unità di cavi sottomarini Sparkle.

Due fonti a conoscenza della questione hanno detto che Kkr valuta l'unità a 20 miliardi di euro, compreso un earnout di circa 2 miliardi di euro.

Anche Cdp, secondo maggiore investitore di Tim, sta studiando un'offerta insieme al fondo infrastrutturale australiano Macquarie per un asset su cui il governo ha poteri speciali con cui bloccare interessi indesiderati.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Stefano Bernabei)