Le aziende non riescono ad affrontare la carenza di competenze verdi tra i lavoratori, rischiando di ritardare la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, come dimostra un rapporto preparato con la partecipazione del gigante spagnolo delle energie rinnovabili Iberdrola.

Mentre il mondo si allontana dai combustibili fossili, la mancanza di competenze a livello globale sta emergendo come uno dei principali ostacoli allo sviluppo di industrie più ecologiche.

"La transizione verde è minacciata dall'incapacità dei leader aziendali di sviluppare e reperire competenze verdi", afferma il rapporto Green Skills Outlook di Economist Impact e Iberdrola.

Il rapporto, che include un sondaggio su 1.000 dirigenti d'azienda, prende in esame nove Paesi, tra cui Stati Uniti, Cina, Gran Bretagna e Spagna, concentrandosi sui settori dell'energia, della tecnologia, delle infrastrutture, dei trasporti e della logistica.

Definisce le competenze verdi come "le conoscenze, le competenze, i valori e gli attributi necessari per sviluppare e sostenere una società sostenibile, a basse emissioni di carbonio ed efficiente dal punto di vista delle risorse", sia attraverso le competenze tecniche, come l'installazione di pannelli solari, sia attraverso pratiche più ampie come il reporting sulla sostenibilità aziendale.

Sebbene la stragrande maggioranza dei leader aziendali intervistati consideri le competenze come il principale motore della transizione verde, solo il 55% di loro ha messo in atto, o ha in programma di farlo, programmi per i propri lavoratori per ottenere queste competenze.

"Questo lascia una grande frazione della forza lavoro senza una formazione sulle competenze cruciali, il che rischia di ostacolare i progressi della transizione verde", si legge nel rapporto.

Complessivamente, il 62% degli intervistati prevede che tali colli di bottiglia ritardino la transizione, e molti intervistati auspicano che i Governi intervengano con sovvenzioni o sgravi fiscali per le aziende che investono in programmi di competenze verdi, nonché con finanziamenti per i corsi di formazione.

La ricerca ha rilevato che la maggioranza delle aziende vede più opportunità che sfide nella transizione, e si aspetta che questa crei più posti di lavoro di quanti ne distrugga.

Le stime dell'Agenzia Internazionale dell'Energia mostrano che l'energia pulita potrebbe creare 30 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2030, mentre 13 milioni di posti di lavoro sono visti a rischio nelle industrie legate ai combustibili fossili.

"Le competenze e la manodopera sono la vera chiave per la transizione verso un'economia più verde e per la riduzione delle emissioni di carbonio", ha detto il Presidente Esecutivo di Iberdrola Ignacio Galan, la cui azienda ha messo in atto una serie di programmi a tale scopo e ha collaborato con il costruttore navale Navantia per aiutarlo a diversificare i parchi eolici offshore. (Relazione di Pietro Lombardi Redazione di Andrei Khalip e Mark Potter)