ROMA (MF-DJ)--L'energia elettrica non potrà garantire da sola la completa decarbonizzazione dei sistemi energetici mediterranei, a causa della presenza di usi energetici finali "hard-to abate" (come la produzione di calore di processo ad alta temperatura nel comparto

industriale e come la navigazione e il trasporto aereo a lunga distanza), che richiedono una sinergia con altre commodity (quali l'idrogeno). In questo contesto, un ruolo non trascurabile potrebbe essere svolto dai combustibili alternativi, sia biocombustibili che combustibili sintetici (ottenuti combinando idrogeno e CO2), il cui sfruttamento si inserisce in un approccio di economia circolare coerente con il Green Deal europeo e che sono già stati inseriti nel piano strategico della Commissione Europea "REPowerEU".

E' quanto emerge dal quarto MED & Italian Energy Report, lavoro di ricerca quest'anno intitolato "Alternative fuels: a strategic option for the Euro-Mediterranean area?", frutto della sinergia tra SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) e l'ESL@Energy Center del Politecnico di Torino, e della collaborazione con la Fondazione Matching Energies, presentato oggi al Parlamento Europeo.

I biocombustibili svolgono attualmente un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione del settore dei trasporti dell'Ue, rappresentando l'83% del totale dei combustibili rinnovabili utilizzati nel 2020.

Per l'Ue il petrolio è ancora la principale fonte energetica, ma la sua quota è diminuita di 6 punti percentuali negli ultimi due decenni, passando dal 38,7% al 32,7%; nello stesso periodo aumenta la quota del gas dal 20,6% al 24,4%. Ma un salto in avanti si è registrato anche per rinnovabili e biocarburanti che hanno guadagnato più di 11 punti percentuali, passando da una quota del 6,4% ad una del 17,9%.

La creazione di catene del valore legate alle biomasse sostenibili per la produzione di biocombustibili potrebbe pertanto rappresentare una soluzione vincente sia per la decarbonizzazione del settore dei trasporti che per il recupero di terreni agricoli abbandonati o marginali, consentendo un'agricoltura più sostenibile.

gug


(END) Dow Jones Newswires

December 01, 2022 07:10 ET (12:10 GMT)