ROMA (MF-DJ)--Il pressing del governo apre un piccolo spiraglio sulla vicenda della Lukoil-Isab di Priolo, anche se la strada per uno sblocco resta accidentata. Ieri pomeriggio dalla segreteria di Federico Eichberg, capo di gabinetto del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), secondo quanto ricostruito dal Messaggero, sono partite le convocazioni per una riunione domattina con le grandi banche italiane, da coinvolgere in un'operazione di sistema da 650-700 milioni, necessari per traghettare più avanti le raffinerie siciliane.

Al tavolo del Mimit invitate Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bpm, Mps, Cdp, Mcc, Sace. Questa riunione nasce a valle del quadrangolare del 18 novembre fra Mimit, Intesa Sp, Unicredit, Sace nel quale i due grandi istituti hanno messo un paio di condizioni tassative per prendere in considerazione un finanziamento ad hoc: la prima è che l'operazione sia di sistema, coinvolgendo in pool le grandi banche; la seconda reputazionale da realizzare attraverso un term sheet (documento puntato che delinei i termini e le condizioni materiali di un potenziale accordo) che tuteli gli istituti dal punto di vista tecnico-legale dalle conseguenze delle sanzioni.

Tutti gli Stati europei possono importare greggio dalla Russia fino al 5 dicembre, come stabilito dal sesto pacchetto di sanzioni. Su questo punto le compliance delle banche impartiscono istruzioni tassative alle direzioni crediti. Del resto, nel 2019 a Unicredit fu comminata dalle Autorità statunitensi una maxi-multa di oltre 1 miliardo per aver sostenuto le imprese italiane nei rapporti con l'Iran, paese sottoposto a sanzioni. Nel precedente incontro ristretto di una settimana fa su Lukoil, le due banche furono molto tassative.

La riunione allargata di domattina quasi sicuramente sarà interlocutoria. Al tavolo partecipano per la prima volta alcuni istituti come Bpm e B.Mps; altri come Mcc e Cdp erano stati sentiti. E comunque tutti avranno bisogno di tempo per l'istruttoria creditizia nei confronti di una controparte delicata. Poi ci sarà da mettere a punto la cintura di sicurezza legale per le protezioni dalle sanzioni e non sarà una cosa agevole.

Una terza condizione è che Sace abbia la possibilità di fornire una garanzia sul finanziamento del 100%, cioè totale rispetto al limiti del decreto Aiuti-ter che arriva fino all'80%. E per estendere la rete di sicurezza, il governo sarebbe intenzionato a varare un decreto o uno strumento ad hoc che permetta il paracadute completo.

E' evidente che l'eventuale prestito bancario garantito è un rimedio temporaneo per consentire alla Isab di andare avanti oltre il 5 dicembre, dopo che il 28 luglio arriverà l'ultimo carico. Nel frattempo il governo dovrà adoperarsi con la Commissione europea affinchè conceda la deroga rispetto all'inizio dei divieti e in parallelo costruire una soluzione strutturale e definitiva che faccia sopravvivere il complesso industriale siciliano dove operano due raffinerie, che producono il 25% del prodotto raffinato italiano, dando lavoro a 3 mila dipendenti, di cui un migliaio diretti, che diventano 10 mila posti del polo industriale di Siracusa. Il futuro può essere la nazionalizzazione oppure la vendita a un altro soggetto che allo stato non c'è ancora. Ma comprando tempo con il credito bancario, si può sperare.

vs

fine

MF-DJ NEWS

2409:41 nov 2022


(END) Dow Jones Newswires

November 24, 2022 03:42 ET (08:42 GMT)