MILANO (MF-DJ)--"Nel piano di impresa che sarà presentato a febbraio faremo grandi investimenti in tutte le divisioni della banca con una forte spinta sull'innovazione digitale e sulle tematiche Esg. Sarà un piano a 4 anni e terrà conto della trasformazione che si sta determinando nel contesto dell'operatività bancaria che avrà sempre al centro la persona. Vogliamo mantenere la banca come un vero leader in Ue nel wealth management e nel comparto assicurativo: questo sará anche nel nuovo Piano un forte motore di crescita".

Lo ha affermato il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, in conferenza

stampa. Il banchiere ha spiegato che dopo l'acquisizione di Ubi Banca i giochi nell'ambito dell'M&A italiano sono chiusi e per quanto riguarda la crescita esogena biosgna rivolgere lo sguardo oltreconfine a piccole operazioni ad alto valore aggiunto nel wealth management. "All'estero guardiamo a piccole acquisizioni di attività di private banking, in questo genere di deal gioca un ruolo centrale la regolamentazione che deve essere omogenea nei Paesi e nei settori di attivitá".

Nel nuovo Piano potrebbero tornare anche i buyback, anche se la priorità rimane la distribuzione di cedole cash.

Venendo ai risultati il target dell'utile netto 2021, atteso a 4 mld, è conservativo e il banchiere non ha escluso di superare quello di 5 mld a fine 2022. "Sto valutando una sovraperformance rispetto ai 5 mld di

utile netto previsto nel 2022. L'ammontare del risultato netto potrebbe

quindi superare 5 mld", ha esplicitato.

Guardando al futuro Messina ha aggiunto: "Ci aspettiamo un buon secondo semestre per performance fee".

Venendo ai risultati nel primo semestre ha realizzato un

utile netto pari a 3,023 mld di euro, in crescita del 17,8% rispetto a

2,566 mld del primo semestre 2020.

Il risultato corrente lordo è in aumento dell'1,6%, rispetto al primo

semestre 2020; il risultato della gestione operativa in crescita del 5,9%

rispetto al primo semestre 2020; i proventi operativi netti in aumento

dell' 1,7% rispetto al primo semestre 2020, con commissioni nette salite

del 13,2%.

I costi operativi, spiega una nota, sono in diminuzione del 2,3% rispetto al primo semestre 2020; l'elevata efficienza, con un cost/income al 49,2% nel primo semestre 2021, tra i migliori nell'ambito delle maggiori banche europee; il costo del rischio del primo semestre 2021 annualizzato sceso a 43 centesimi di punto, con rettifiche di valore nette su crediti prudenzialmente ancora basate sullo scenario macroeconomico di dicembre 2020 e che non tengono quindi conto del miglioramento dello scenario del primo semestre 2021, rispetto ai 48 dell'intero anno 2020 escludendo l'impatto delle rettifiche per i futuri impatti di Covid-19 (pari a 49 centesimi di punto).

La riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di

valore, è di circa 46 miliardi dal picco di settembre 2015 e di circa 33

miliardi dal dicembre 2017 superando in anticipo, per circa 7 miliardi,

l'obiettivo di riduzione pari a circa 26 miliardi previsto per l'intero

quadriennio del Piano di Impresa 2018-2021.

Deducendo dal capitale 2,116 mld di euro di dividendi maturati nel primo semestre, il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2021 è risultato pari al 14,9%, il Common Equity Tier 1 ratio a regime al 14,4% e il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime al 15,7%.

"Per Intesa Sanpaolo si tratta del miglior risultato netto del primo semestre dal 2008, dopo anni di crescita continua. Il primo semestre tra l'altro si è chiuso con il miglior risultato della gestione operativa di sempre", ha commentato il ceo.

Quello del 2021 è stato per Intesa Sanpaolo "il miglior risultato netto

del secondo trimestre di sempre".

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

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0419:03 ago 2021

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August 04, 2021 13:04 ET (17:04 GMT)