Domande del socio Marco Bava per l'Assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti

di Italgas S.p.A. del 6 maggio 2024

Richiesta di:

A. estrazione dal libro soci (art.2422 cc) dei primi 100 azionisti in un files da inviare prima dell'assemblea gratuitamente prima dell'assemblea all'email ideeconomiche@pec.it.

In risposta a : Con riferimento alla richiesta di estrazione dal libro soci dei primi 100 azionisti ed invio gratuito della stessa, si ricorda inoltre che l'art. 43 del "Provvedimento unico sul post-trading della Consob e della Banca d'Italia del 13 agosto 2018" prevede che il diritto di ispezione dei libri sociali di cui all'art. 2422 del codice civile possa essere esercitato solo se attestato da una apposita comunicazione all'emittente rilasciata proprio dall'intermediario: comunicazione che non accompagna suddetta richiesta. Tale richiesta e' rispettata dal certificato di ammissione all'assemblea.

Inoltre si ricorda che lo stesso art. 2422 del codice civile imputa le spese di estrazione a carico del socio richiedente. Il files non ha costi per dati già disponibili.

Nello specifico poi si rappresenta che la richiesta appare generica e, per essere valutata, andrebbe anche meglio specificata con riferimento alla tipologia di dati richiesta e all'arco temporale di riferimento. Ovviamente per gli ultimi disponibili.

  1. L'elenco dei Soci partecipanti all'Assemblea sarà allegato al verbale dell'Assemblea ordinaria e straordinaria del 6 maggio 2024. Si ricorda che le spese connesse all'estrazione del libro soci ai sensi dell'art. 2422 c.c. sono a carico del Socio richiedente e che è necessario un interesse qualificato per aver accesso al libro Soci.
  1. Un polo dell'innovazione, focalizzato sullo studio e sulla ricerca delle fonti di energia rinnovabile. Questo diventerà la storica sede di Italgas, in corso Regina Margherita, all'angolo con largo Berardi, quartiere Vanchiglietta. Si tratta di un impianto ampio 44 mila metri quadrati, in cui sorgono due vecchi gasdotti, voluminose strutture cilindriche in cui fino agli anni Settanta si produceva e si stoccava il gas di città (poi sostituito da quello naturale). In quest'area, oggi utilizzata come magazzino, l'azienda realizzerà un nuovo edificio e ristrutturerà quelli esistenti. L'obiettivo è creare uffici e laboratori in cui lavorare su metano, biometano e idrogeno verde. Uno spicchio dell'impianto, ampio novemila metri quadri, diventerà un giardino, in parte pubblico, con percorsi pedonali e ciclabili. Un'operazione da 35 milioni di euro, a carico di Italgas, realizzata in accordo con la Città. Nelle scorse settimane sono partiti i primi lavori, consistiti nello svuotamento delle strutture inutilizzate e nella messa in sicurezza di una parte del muro perimetrale, ritenuta pericolante. Il mese prossimo saranno aperti i cantieri nell'area interna, che si protrarranno per due anni. Nel 2026, una volta ultimata l'opera, in 250 lavoreranno all'interno del nuovo hub di Italgas. Nell'ambito della riqualificazione è prevista la rimozione della targa che, dal 1980, ricorda Rosario Berardi. Si tratta del sottufficiale di polizia che, nello slargo che porta il suo nome, il 10 marzo 1978 era stato assassinato da un commando delle Brigate Rosse. La targa è infatti affissa su una facciata esterna dell'impianto che, da programma, sarà abbattuta. L'intento di Italgas è rimuoverla all'apertura del cantiere e poi risistemarla, fra due anni, nell'area verde che sarà realizzata in quel punto. Un intendimento contestato da Giovanni Berardi, 73 anni, figlio di Rosario. Il papà, sottolinea, era stato ucciso nel punto in cui sorge la targa. Il suo timore, spiega, è che venga spostata in un luogo meno accessibile e meno visibile. La demolizione di quella facciata, datata e per questo non sicura, viene però ritenuta indispensabile dall'azienda: «Sono pronto a farmi carico della messa in sicurezza e della manutenzione del muro» spiega Giovanni Berardi. Una nuova valutazione sarà fatta mercoledì 24 aprile,

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data in cui si terrà un sopralluogo cui parteciperanno lo stesso Giovanni Berardi, i tecnici di Italgas e quelli del Comune. pf. car. Avete trovato una soluzione soddisfacente per la targa?

  1. Si, è in corso d'opera una variante progettuale finalizzata a mantenere la porzione di muro esistente senza doverla demolire; durante la fase dei lavori la targa dovrà essere temporaneamente rimossa, ma successivamente riposizionata nel medesimo punto dove è affissa dal 1980.
  1. L'intervento si inserisce nel solco degli investimenti che Italgas ha pianificato in città e nell'area metropolitana per un totale complessivo di 530 milioni di euro nel prossimo decennio. In cosa? Come ci finanzieremo?
  1. Gli investimenti serviranno ad ammodernare ed efficientare la rete di distribuzione, grazie anche ad un intenso programma di trasformazione digitale. La stessa infrastruttura potrà consentire anche la distribuzione di gas verdi (come il biometano e, in futuro, l'idrogeno). Saranno inoltre realizzate nuove condotte che raggiungeranno aree non ancora servite. Gli investimenti saranno finanziati in parte mediante autofinanziamento e in parte attraverso l'indebitamento, in linea con quanto previsto nel piano industriale.
  1. Italgas ha chiuso il 2023 con un utile netto attribuibile al gruppo di 439,6 milioni, in crescita dell'11,1%. Gli investimenti tecnici sono cresciuti dell'11,3% a 906,5 milioni. Per gli azionisti ci sarà un dividendo di 0,352 euro per azione, in crescita dell'11% sul 2022. «Italgas si è data un orizzonte temporale molto breve: entro il 2024 la nostra rete dovrà essere pronta a ricevere altri tipi di gas oltre al metano, tra cui l'idrogeno. Vogliamo essere pronti. Ma per l'arrivo sul mercato dell'idrogeno, a costi competitivi, è più difficile fare previsioni: potrà avvenire non prima del 2030». Pier Lorenzo Dell'Orco, amministratore delegato di Italgas Reti, la più importante società operativa del Gruppo, racconta l'impegno previsto nell'ultimo piano strategico per un investimento di 1,6 miliardi di euro al 2029 proprio per completare la digitalizzazione della rete di distribuzione del gas. Inoltre sta realizzando un impianto per la produzione di idrogeno verde da energia fotovoltaica in Sardegna. «Siamo partiti un paio di anni fa con un'attività di screening su tutte le reti Italgas per stabilire quanto siano pronte a ricevere idrogeno. Uno studio fatto in collaborazione con esperti del settore che si stanno occupando del tema. La conclusione è che le reti sono idonee già oggi a ricevere miscele di idrogeno ma la percentuale dipende dalla tipologia di rete e dal materiale con cui è fatta. Abbiamo avviato in parallelo un piano di ammodernamento che ha proprio la finalità di ricevere e distribuire questo elemento», spiega. Il gruppo si è aggiudicato tre gare solo nel Nord Ovest (Torino 1, Torino 2 e Valle d'Aosta) e a breve ci sarà anche l'aggiudicazione formale per l'area di La Spezia. «Porteremo avanti un investimento da circa 900 milioni per estendere e rendere digitali le reti di questi territori così da essere pronte a ricevere altri gas tra cui proprio l'idrogeno. Per ora abbiamo speso 100 milioni e siamo soddisfatti dell'avanzamento dei lavori, anche perché l'aggiudicazione delle gare è recentissima. Un primo intervento sarà quello di adeguare i materiali delle reti perché ce ne sono alcuni come la ghisa che non sono idonei mentre il polietilene è molto adatto. A questo si affianca un programma di digitalizzazione perché avere una rete sotto controllo, monitorata costantemente a distanza e con la possibilità di intervenire da remoto, è propedeutico alla ricezione di altri gas meno noti rispetto al metano» sottolinea. Nella pratica questo vorrà dire istallare sensori che consentano di misurare vari parametri e trasmetterli alla centrale di controllo che è a Torino. «Dal capoluogo piemontese saremo in grado di controllare quello che avverrà sulle reti in concessione di tutta Italia. La centrale di Torino per ora è un caso unico al mondo perché non esistono altre società che hanno realizzato per il gas un hub

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simile. Ma non vedo un piano industriale per lo sviluppo di una rete di distributori di idrogeno per auto a prezzo competitivo se avrete voglia di esaminare la mia proposta di piano e l'Eni e la SNAM ci affiancheranno?

R. Il progetto di impianto "power-to-gas" in corso di realizzazione in Sardegna, nei pressi della città di Cagliari, che si prevede possa entrare in esercizio a metà 2025, è finalizzato alla produzione di idrogeno verde a partire da energia elettrica fotovoltaica ed include altresì la realizzazione di una stazione di rifornimento di idrogeno destinata ad autoveicoli ed aperta al pubblico. Al momento questa iniziativa costituisce l'unico progetto di distribuzione gas ad uso di autoveicoli in corso di sviluppo da parte del gruppo Italgas.

  1. Italgas accelera in Grecia e guarda sempre di più alle energie green, in particolare al biometano. Potremmo aumentare i 900 milioni di investimenti previsti e prevediamo di superare gli 11 mila chilometri di rete a fine Piano e di raggiungere poco meno di un milione di connessioni. Perché abbiamo escluso la possibilità della quotazione di Enaon alla Borsa di Atene?
  1. Enaon è considerata asset strategico per il Gruppo, tale opzione non è contemplata nel Piano Strategico.
  1. Nello specifico, dall'acquisizione della società, sono stati realizzati circa 800 chilometri di nuove condotte che hanno portato il servizio in aree prima non raggiunte dal gas naturale, consentendo di metanizzare 25 nuove città. L'attenzione è anche sulla transizione energetica. In primo piano ci sono fonti green come il biometano da immettere nella rete greca. E negli elettrolizzatori per H2 con rete fotovoltaica?
  1. Enaon è focalizza, tra l'altro, sull'obiettivo di sviluppo del mercato di biometano e di idrogeno in Grecia; le reti gestite sono già pronte a ricevere l'immissione di biometano e, in prospettiva, anche di idrogeno. Enaon ha anche firmato un MoU con l'associazione greca di produttori biometano (HABIO) e con singoli produttori indipendenti, intenzionati a fornire biometano alle infrastrutture gas, per accelerarne il processo. Tuttavia, è opportuno specificare che il quadro legislativo e regolatorio è ancora in via di definizione da parte del Ministero dell'Energia e Ambiente greco.
  1. Dare vita a una collaborazione nelle aree strategiche della distribuzione gas e allo sviluppo di progetti comuni. C'è tutto questo nell'intesa siglata da Italgas e Tokyo Gas Network, società del gruppo Tokyo Gas, principale utility del gas naturale in Giappone. In base al Memorandum of Understanding, siglato presso l'Ambasciata italiana a Tokyo, le due società condivideranno le rispettive esperienze per promuovere l'innovazione e lo sviluppo sostenibile delle reti di distribuzione. Un'alleanza già effettiva per lo scambio di conoscenze tecnologiche e best practice in tre macro ambiti:
  • innovazione e digitalizzazione: Italgas condividerà con Tokyo Gas Network i risultati, gli approcci e le soluzioni digitali innovative realizzate dalla Digital Factory per migliorare la gestione delle reti, aumentare l'efficienza operativa e garantire la sostenibilità della distribuzione del gas;
  • resilienza sismica: la tecnologia sviluppata dal gruppo giapponese, in un territorio altamente sismico, come quello del Giappone, sarà applicata anche su alcuni tratti di rete Italgas, per aumentarne la resilienza e valutarne l'applicazione massiva;

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  • gas verdi: le società condivideranno le rispettive esperienze maturate nella sperimentazione di nuove soluzioni per abilitare le infrastrutture esistenti alla distribuzione e alla gestione di gas come il biometano, l'idrogeno e il metano sintetico. Come?
  1. All'indomani dell'acquisizione delle quote societarie del gruppo DEDA (oggi ENAON EdA), sono stati attivati numerosi filoni di collaborazione fra le strutture tecniche di Italgas Reti S.p.A., tenutarie del know-how e dell'expertise finora maturata in Italia sulla gestione dei gas rinnovabili e sugli interventi necessari sulle infrastrutture di distribuzione del gas per abilitarla. Tali filoni di collaborazione si concretizzano nello svolgimento di una serie coordinata di incontri operativi, scambio di informazioni, trasferte periodiche di personale tecnico di Italgas Reti presso le sedi e i cantieri gestiti da ENAON, al fine di fornire le necessarie linee di indirizzo al personale della società greca attuando nel contempo un rapido trasferimento di conoscenza che consenta a detto personale di acquisire la necessaria autonomia operativa. Le suddette attività sono formalizzate attraverso contratti di servizio che disciplinano i rapporti in essere fra le società italiane e greche del Gruppo.
  1. Italgas lancia lo smart meter "H2 ready" più all'avanguardia al mondo. Sviluppato in house da Italgas Reti e Bludigit, Nimbus è un gioiello tecnologico che abilita le reti Italgas ad accogliere, distribuire e misurare sempre più efficacemente più tipi di gas anche in blending tra loro. Il nuovo misuratore "H2 ready", dal design modulare ed estremamente compatto. Tra le principali componenti spiccano:
  • un sistema di misura del flusso di gas con tecnologia statica, termo-massica in particolare, compatibile con gas naturale e miscele di metano-idrogeno fino ad oltre il 20%;
  • un sensore sismico e uno di rilevamento della temperatura esterna che possono consentire di interrompere l'erogazione del gas in caso di eventi tellurici e di incendi e che abilitano la condivisione dei dati con gli enti preposti alla sicurezza del territorio.
  • specifiche soluzioni anti-effrazione che consentono di rilevare tempestivamente tentativi di manomissione e disconnessione dell'apparecchio;
  • moduli di comunicazione basati su tecnologia NB-IoT e LoRaWAN come reti primarie e ulteriore canale di back-up basato su tecnologia mesh che anche in assenza di segnale consente a un contatore di trasmettere sfruttando la connessione con lo smart meter più vicino, con l'obiettivo di massimizzare le performance di telelettura e telegestione sul campo;
  • una vita attesa di almeno 15 anni di tutte le componenti dell'apparato, compreso le batterie di funzionamento, molto più estesa degli smart meter attualmente in commercio;
  • l'utilizzo di materiali riciclati.

I primi 20.000 esemplari di Nimbus saranno installati e operativi già dalle prossime settimane, l'installazione massiva sulle 8 milioni di utenze Italgas prenderà il via a partire dalla seconda metà del 2025. Nimbus rappresenta la piattaforma avanzata per una nuova offerta di servizio meter-to-cash destinata al settore della distribuzione del gas. Chi li paga? Abbiamo ricevuto o riceveremo finanziamenti pubblici come abbiamo avuto per altri contatori? Di quanto storicamente?

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  1. Il progetto del nuovo contatore Nimbus ha ottenuto a fine 2023 l'ammissione ad un finanziamento di circa 3,7 milioni di euro nell'ambito del PNRR, che si prevede possa essere erogato dagli enti statali competenti nel corso del 2024. La quota restante di costi di sviluppo del progetto e di fabbricazione dei prototipi di Nimbus, incluso l'ottenimento delle certificazioni internazionali di prodotto, lo svolgimento delle prove di laboratorio a tal fine richieste ed i costi amministrativi per l'iter di brevettazione nazionale, sono stati sostenuti da Italgas Reti e finanziati attraverso la generazione di cassa della Società integrata con utilizzo delle linee di credito in essere fra la capogruppo Italgas S.p.A. e la controllata Italgas Reti S.p.A. I contatori Nimbus che saranno installati presso le utenze servite dal Gruppo Italgas, come per ogni tipo di contatore gas, a norma della regolazione di settore vigente saranno remunerati nell'ambito della "RAB Misura".
  1. L'azienda ha concluso oggi l'acquisizione dal Gruppo Veolia Environnement del ramo d'azienda cui fanno capo le concessioni detenute in Italia nel settore idrico. Per l'acquisto del ramo d'azienda Italgas potrà riconoscere al Gruppo Veolia complessivamente fino a 115 milioni di euro (in termini di equity value), in parte subordinati al raggiungimento di alcuni obiettivi delle società operative. Quali?

R: La Società non ha reso pubblici gli obiettivi sottostanti il meccanismo di earn-out.

  1. Da oggi il Gruppo serve, direttamente e indirettamente, 6,2 milioni di persone, corrispondente a circa il 10% della popolazione italiana. Il pacchetto rilevato comprende il 100% di Acqua Srl, che controlla il 98,7% di Idrosicilia e indirettamente il 75% di Siciliacque. Si aggiungono Idrolatina, che ha il 49% circa di Acqualatina, e il 47,9% di Acqua Campania. Siciliacque copre oltre il 30% della popolazione regionale con circa 2 mila km di rete e ha chiuso il 2021 con ricavi per 86 milioni di euro. Acqualatina invece gestisce il servizio idrico integrato nell'Ato 4-Lazio Meridionale che include 38 comuni per un bacino d'utenza di 550 mila abitanti e ha realizzato ricavi per 138 milioni di euro nel 2021. Acqua Campania gestisce l'Acquedotto della Campania Occidentale, ha un bacino d'utenza di circa 4 milioni di abitanti e ha chiuso il 2021 con ricavi per 92 milioni. Cambia anche il nome della società del Gruppo nella quale confluiscono tutte le attività idriche, comprese le concessioni di Caserta e provincia: si chiamerà Nepta per sottolineare il legame con il mondo mitologico dell'acqua attraverso un nome in cui risuona anche un richiamo alla tecnologia coerente con il futuro delle reti affidate al Gruppo Italgas. Quanto ci investiremo? Come ci finanzieremo? Conosciamo la storia dell'ACQUA MARCIA al sud?
  1. Gli investimenti, per la quota di società consolidata, sono una parte dei 400 milioni di euro inclusi nel Piano Strategico nell'orizzonte 2023-2029. Inoltre, come illustrato nella presentazione dei primi 9 mesi del 2023, circa 140 mln di euro di fondi PNRR sono stati assegnati a progetti di Siciliacque e Acqualatina.
  1. In linea con il piano strategico 2023-2029 è stata completata la semplificazione societaria del Gruppo Depa Infrastructure. È stata infatti perfezionata la fusione per incorporazione di Eda Thess ed Eda Attikis in Deda S.A. Per effetto della fusione, a Deda sono affidati lo sviluppo e la gestione del servizio di distribuzione del gas in tutte le aree della Grecia in cui opera il Gruppo Depa Infrastructure; attualmente la società gestisce circa 7.700 km di rete e oltre mezzo milione di clienti. Da dove arriva il gas utilizzato in Grecia?

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  1. Per quanto concerne la gestione dei volumi di gas importati, si desidera sottolineare in primis che non è di competenza del gestore delle reti gas, bensì dell'operatore della trasmissione (in Grecia la società DESFA).
    Dai dati reperibili da DESFA, nel 2023 circa il 58% del gas è arrivato in Grecia attraverso gasdotti (punti di ingresso: Sidirokastro (confine bulgaro), Nea Messimvria (TAP), Kipoi (confine turco)) mentre il restante 42% via navi cisterna al terminal di Revithoussa. Il GNL trasportato a Revithoussa ha varie provenienze: Stati Uniti, Russia, Egitto, Algeria, Norvegia, Nigeria, Spagna. Il 75% circa del gas importato è utilizzato nel Paese per la produzione di elettricità (51%) e per usi domestici, commerciali o industriali (24%).
    Si specifica che le suddette percentuali non sono stabili nel tempo, dato che la situazione è caratterizzata da volatilità.
  1. Italgas ha anche fatto sapere che, con riferimento agli obiettivi di sostenibilità̀, il significativo contributo delle diverse iniziative di innovazione, digitalizzazione ed efficientamento energetico, sia in ambito industriale sia civile, oltre alle attività di formazione rivolte ai dipendenti in merito ai temi dell'efficienza energetica, hanno permesso di proseguire il percorso verso la riduzione dei consumi netti di energia (- 14,1%) e del rapporto tra emissioni fuggitive e km di rete ispezionata (-10,8%), anche a fronte dell'inclusione dei contributi del Gruppo Depa Infrastructure relativi al 2023. Cosa sono questi contributi? finanziari?
  1. Non si tratta di contributi finanziari bensì di un insieme di azioni organizzative, operative, gestionali messe in campo da tutto il Gruppo, in Italia e Grecia, non solo per ridurre i consumi di energia e le emissioni climalteranti, ma anche per formare le persone, sensibilizzare e formare i fornitori, ecc.
  1. Italgas rafforza la presenza negli Usa e inaugura un technological outpost presso Innovit, l'Italian Innovation and Culture Hub di San Francisco. Obiettivo, cogliere nuove opportunità di innovazione e business, favorire le relazioni tra Italgas e la galassia dell'innovazione della Silicon Valley e intercettare le tecnologie emergenti applicabili al campo di attività in cui opera il Gruppo. Chi paga? Quanto? Per cosa?
  1. L'obiettivo è identificare soluzioni tecnologiche innovative che permettano di aumentare l'efficienza operativa, la sicurezza delle persone e la qualità delle attività di Italgas. Inoltre, comprendendo meglio i trend di mercato, sarà possibile identificare soluzioni che permettano di far evolvere il modello di business Italgas. Il costo sostenuto da Italgas è di circa 100 mila euro.
  1. Un pacchetto di investimenti per 7,8 miliardi di euro complessivi fino al 2029. Sono i piani di Italgas. Di questi, 4,6 miliardi saranno dedicati allo sviluppo e all'adeguamento tecnologico della rete italiana, 0,9 miliardi per quella in Grecia, a sostegno degli obiettivi di decarbonizzazione del Paese e 0,8 miliardi di euro per accelerare la crescita nel settore idrico e in quello dell'efficienza energetica. Italgas prevede infine di destinare 1,5 miliardi per le gare d'ambito territoriale (Atem). Il gas resta, quindi, il core business, ma si accelera sulla diversificazione, puntando in particolare sull'acqua. Tra le novità più interessanti del piano c'è appunto il crescente impegno nel settore idrico: sono oltre 400 i milioni di euro stanziati in vista di selezionate future acquisizioni e per l'applicazione alle reti idriche in gestione delle best practice e delle tecnologie sviluppate nell'ambito della distribuzione del gas. Dove e con quali acquisizioni?

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  1. Il Gruppo ha annunciato l'acquisizione del ramo di azienda di Veolia nel settore idrico in Italia. Future acquisizioni, in linea con gli obiettivi di Piano Strategico, verranno annunciate una volta concluse, in linea con la prassi del Gruppo.
  1. Biometano dal processo di produzione della grappa. A Conselve, in provincia di Padova, la Distilleria Bonollo ha inaugurato il primo impianto di produzione di biometano direttamente allacciato alla rete di distribuzione di Italgas. Il metano è ricavato da scarti di produzione, cioè dai residui liquidi delle attività di distillazione, e produrrà energia capace di soddisfare i consumi di 3 mila famiglie, sostituendo 2 milioni e mezzo di metri cubi di gas di origine fossile ogni anno. È un caso da manuale di chiusura di ciclo dei rifiuti in base ai principi dell'economia circolare. I macchinari per fare il biometano esistevano già presso la Distilleria Bonollo, la novità sta nel fatto che sono stati ammodernati e allacciati alla rete di Italgas sruttando la filiera produttiva alimentare e i suoi scarti, per aumentare la produzione nazionale di biometano fino al 15% del fabbisogno italiano. L'impianto ha richiesto 3 milioni di euro e 16 mesi di lavoro per l'upgrade tecnologico del precedente apparato di produzione di biogas della Distilleria Bonollo e per costruire il collegamento che immette il biometano nella rete di Italgas. Attualmente l'Italia è settima in Europa per la produzione di biometano. Obiettivo di Italgas è arrivare a 150 allacci alla rete di impianti di biometano entro il 2028. Quanto ci costeranno? come ci finanzieremo?
  1. Il Piano Strategico 2023-2029 include 400 allacci di impianti biometano alle Reti di Italgas, in Italia e in Grecia. I relativi investimenti sono inclusi nel Piano stesso e sono finanziati prevalentemente con contributi.

15) I certificatori di bilancio fanno anche una consulenza fiscale?

R: No.

  1. Esiste un conto del Presidente? Di quale ammontare è stato? Per cosa viene utilizzato?

R: Non esiste un conto del Presidente.

17) Avete avuto attacchi ai dati con richiesta di riscatti dagli hacker?

R: No.

18) Quanto avete investito in cybersecurity?

  1. Il Gruppo Italgas persegue l'obiettivo di realizzare una capacità operativa di sicurezza integrata, basata sulla fusione del dominio logico (Cyber) quello della sicurezza fisica (controllo accessi, video sorveglianza, antintrusione) e quello informativo legato al contesto delle minacce esterne.
    La sicurezza informatica rappresenta una componente fondamentale nella strategia di costruzione della visione appena descritta e permea praticamente tutti i processi aziendali, gli applicativi a supporto del funzionamento dell'Organizzazione, i sistemi digitali (apparati e sistemi elettronici "embedded") dispiegati all'interno delle infrastrutture di rete.
    Considerando esclusivamente gli investimenti per il consolidamento e l'introduzione di capacità di protezione informatica e quelli per il funzionamento operativo della capacità di

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intelligence delle minacce, di detection e di gestione degli eventi, l'investimento annuale si aggira in un range compreso tra 3 e 4 Mln€ all'anno.

19) Avete un programma di incentivazione e retribuzione delle idee?

R: No.

20) Avete adottato la ISO 37001 ed i Sistemi di Gestione Anti-Corruzione?

  1. Si. Italgas S.p.A., e le società controllate Italgas Reti S.p.A., Toscana Energia S.p.A., Geoside S.p.A., Medea S.p.A., Bludigit S.p.A., e le collegate Metano Sant'Angelo Lodigiano S.p.A. e Umbria Distribuzione Gas S.p.A. hanno conseguito e mantenuto la certificazione UNI ISO 37001:2016 dei rispettivi "Sistemi di gestione per la prevenzione e il contrasto della corruzione".

21) Il Presidente, i Consiglieri d'Amministrazione ed i Sindaci credono nel Paradiso?

R: La domanda non risulta né pertinente né rilevante.

22) Sono state contestate multe internazionali?

R: No.

  1. Sono state fatte operazioni di ping-pong sulle azioni proprie chiuse entro il 31.12? Con quali risultati economici dove sono iscritti a bilancio?

R: Italgas non detiene azioni proprie e non ha comprato azioni proprie.

  1. A chi bisogna rivolgersi per proporre l'acquisto di cioccolatini promozionali, brevetti, marchi e startup?
  1. Le procedure aziendali richiedono che sia interessata la direzione Procurement su richiesta della direzione Relazioni Esterne e Sostenibilità.
  1. Avete intenzione di realizzare iniziative in favore degli azionisti come i centri medici realizzati dalla Banca d'Alba?

R: No.

  1. TIR: tasso interno di redditività medio e WACC = tasso interessi passivi medio ponderato?
  1. Il WACC regolatorio 2023 per la distribuzione gas è pari al 5,6% per l'Italia e all'8,57% per la Grecia.
    Relativamente all'esercizio 2023 il tasso medio degli interessi passivi è pari a 1,41%; il costo medio totale dell'indebitamento è pari a 1,50%.

27) Avete intenzione di certificarvi benefit corporation ed ISO 37001?

  1. Italgas non intende certificarsi come Benefit Corporation. Per quanto riguarda la ISO 37001 si veda la risposta n. 20.

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28) Avete intenzione di fare le assemblee anche via internet?

R: Attualmente non è prevista una modifica dello statuto in tal senso.

29) A quanto sono ammontati i fondi europei per la formazione e per cosa li avete usati?

R: Non si è fatto uso di fondi europei per la formazione.

30) Avete in progetto nuove acquisizioni e/o cessioni?

R: Il Piano Strategico 2023-2029(https://www.italgas.it/wp-

content/uploads/sites/2/2023/06/CS_Italgas_Piano-Strategico-2023_2029.pdf) include acquisizioni nel campo dell'efficienza energetica, della distribuzione del gas e nel settore idrico. La fattibilità e le tempistiche di tali operazioni dipenderanno dall'evoluzione del contesto macroeconomico e industriale.

31) Il gruppo ha cc in paesi ad alto rischio extra euro?

R: No.

32) Avete intenzione di trasferire la sede legale in Olanda e quella fiscale in GB?

R: Italgas non ha intenzione di trasferire la sede fiscale fuori dal territorio italiano.

33) Avete intenzione di proporre le modifiche statutarie che raddoppiano il voto?

R: Non prevediamo di introdurre il voto maggiorato nello statuto.

34) Avete call center all'estero? Se si dove, con quanti lavoratori, di chi è la proprietà?

  1. Per il servizio di distribuzione in Italia, Italgas si avvale di Call Center solo sul territorio nazionale. Per informazioni e supporto a utenti e società di vendita è attivo un Contact Center al numero verde 800 915 150. Per guasti e dispersioni è attivo 24 ore su 24 il numero verde 800 900 999. Entrambi i servizi sono gestiti con risorse interne Italgas.

35) Siete iscritti a Confindustria? Se si quanto costa? Avete intenzione di uscirne?

  1. Italgas è iscritta a Confindustria. Nel 2023 il costo complessivo sostenuto da Italgas per l'adesione al sistema delle Territoriali (Italia) è stato pari 76.247 euro. Il costo dell'adesione all'associazione di settore Proxigas nel 2023 è stato pari a 433.300 euro (Italgas e Toscana Energia). Italgas non prevede di uscire da Confindustria, ma negli anni ha ridotto la partecipazione alle organizzazioni territoriali locali di Confindustria.

36) Come è variato l'indebitamento e per cosa?

  1. L'indebitamento finanziario netto esclusi gli effetti dell'IFRS 16 al 31 dicembre 2023 ammonta a 6.555,2 milioni di euro, in aumento di 627,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (5.928,1 milioni di euro).
    L'incremento è riconducibile prevalentemente alla variazione: (i) dei debiti finanziari e obbligazionari lordi (+409,5 milioni di euro) pari al 31 dicembre 2023 a 6.920,3 milioni di euro (6.510,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e riferiti a prestiti obbligazionari (4.992,3 milioni

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di euro), contratti di finanziamento su provvista della Banca Europea per gli Investimenti/BEI (890,5 milioni di euro), a debiti verso banche (958,4 milioni di euro) e debiti per IFRS 16 (79,1 milioni di euro); (ii) delle disponibilità liquide e dei crediti finanziari (+204,0 milioni di euro) pari al 31 dicembre 2023 a 254,2 milioni di euro.

  1. A quanto ammontano gli incentivi incassati come gruppo suddivisi per tipologia ed entità?
  1. Con la Delibera 117/2021 con cui sono state approvate le tariffe di riferimento definitive per i servizi di distribuzione e misura del gas per l'anno 2020, l'Autorità ha riconosciuto al Gruppo Italgas circa euro 1.810.200 (circa euro 1.260.800 a Italgas Reti e circa euro 549.400 a Toscana Energia) di incentivi per la "sostituzione della ghisa con giunti canapa piombo e ammodernamento impianti di odorizzazione".
    Con la Delibera 154/2022, con cui sono state approvate le tariffe di riferimento definitive per i servizi di distribuzione e misura del gas per l'anno 2021, l'Autorità ha riconosciuto al Gruppo Italgas circa euro 1.380.900 (circa euro 997.600 a Italgas Reti e circa euro 383.300 a Toscana Energia) di incentivi per la "sostituzione della ghisa con giunti canapa piombo e ammodernamento impianti di odorizzazione".
    Con la Delibera 156/2023, con cui sono state approvate le tariffe di riferimento definitive per i servizi di distribuzione e misura del gas per l'anno 2022, l'Autorità ha riconosciuto al Gruppo Italgas euro 466.000 circa (euro 279.300 circa a Italgas Reti e euro 186.700 circa a Toscana Energia) di incentivi per la "sostituzione della ghisa con giunti canapa piombo e ammodernamento impianti di odorizzazione".
    Con la Delibera 146/2024, con cui sono state approvate le tariffe di riferimento definitive per i servizi di distribuzione e misura del gas per l'anno 2023, l'Autorità non ha più riconosciuto al Gruppo Italgas alcun incentivo per la "sostituzione della ghisa con giunti canapa piombo e ammodernamento impianti di odorizzazione", essendosi esaurito, ai sensi della vigente regolazione tariffaria, il periodo di incentivazione degli investimenti.
    Inoltre, nell'ambito dei progetti pilota di ottimizzazione della gestione e utilizzi innovativi delle infrastrutture del settore del gas naturale, Italgas beneficerà, tra il 2024 e il 2026, di un contributo a fondo perduto da parte di ARERA per il finanziamento di 2 progetti innovativi denominati "Digital Reverse Flow" e "3D Asset Mapping" per un totale di circa 3,2 milioni di euro.

38) Da chi è composto l'OdV con nome cognome e quanto ci costa?

  1. L' Odv di Italgas S.p.A. è composto dal Prof. Antonino Gullo (Presidente), dal Prof. Francesco Profumo e dall'Avv. Romina Guglielmetti (componenti). I compensi lordi sono di 50.000 euro per il Presidente e di 30.000 euro per ciascuno dei due componenti.
  1. Quanto costa la sponsorizzazione il Meeting di Rimini di Cl o altre? Per cosa e per quanto?
  1. Italgas non sponsorizza il Meeting di Rimini. Nel 2023 Italgas S.p.A. ha effettuato sponsorizzazioni per euro 1.032.000 (iva inclusa), di cui: culturali euro 292.000; ambientali euro 314.000; sportive euro 426.000.
  1. Potete fornirmi l'elenco dei versamenti e dei crediti ai partiti, alle fondazioni politiche, ai politici italiani ed esteri?

R: Italgas non effettua versamenti a questo tipo di Enti/Soggetti.

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Italgas S.p.A. published this content on 03 May 2024 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 03 May 2024 17:22:08 UTC.