MILANO (Reuters) - Il Tesoro italiano avrà poteri di veto sulle questioni strategiche che riguardano la rete fissa di Telecom Italia, nell'ambito dell'accordo con KKR per rilevare l'infrastruttura del gruppo.

Secondo due fonti a conoscenza della questione, tali poteri comprenderanno la possibilità di nominare il presidente dellasocietà di nuova costituzione, denominata Optics HoldCo, che sarà interamente proprietaria dell'infrastruttura.

Approvata dal Cda di Tim a dicembre e autorizzata dal governo questo mese, l'operazione di cessione di NetCo al fondo Usa Kkr valuta la rete fino a 22 miliardi di euro e istituisce un operatore unico che fornirà capacità a banda larga a Tim e ad altri operatori tlc.

Il presidente di Optics HoldCo, che sarà nominato dal Tesoro, avrà potere di veto su questioni come M&A relativi agli asset rete, hanno spiegato le fonti.

Roma, che intende acquistare una quota del 15-20% di NetCo per una cifra fino a 2,2 miliardi di euro, avrà anche il potere di impedire a Kkr di vendere parte delle azioni di Optics HoldCo a investitori indesiderati, in base a determinate condizioni.

Kkr avrà il diritto di nominare la maggioranza del board della holding, che nominerà il Ceo dopo aver consultato gli azionisti.

Oltre al Tesoro, nell'operazione sulla rete di Tim è stata coinvolta anche Canada Pension Plan Investments (Cpp), che ha aderito all'offerta di Kkr per acquisire una partecipazione del 17,5% in Optics HoldCo, in base a quanto riferito dalle fonti.

Il fondo sovrano di Abu Dhabi Adia, la cui partecipazione all'operazione era già stata resa nota a novembre, prenderà una quota del 20%, hanno aggiunto le fonti.

Nessun commento da tutte le parti coinvolte.

(Elvira Pollina, Giuseppe fonte, tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Andrea Mandalà)