Le azioni europee sono scivolate dell'1,6% venerdì, a causa degli avvertimenti sulla recessione lanciati da due importanti istituzioni finanziarie globali e delle scommesse su un forte aumento dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve statunitense la prossima settimana.

I ribassi hanno portato lo STOXX 600 continentale alla sua peggiore settimana in tre mesi, con un calo del 2,9%.

Ad eccezione dei titoli immobiliari, tutti i principali indici settoriali sono stati in territorio negativo, con gli industriali, i sanitari e i finanziari che hanno subito il maggior tracollo.

Le aziende di consegna e logistica sono crollate dopo che la società statunitense FedEx Corp giovedì ha ritirato le sue previsioni finanziarie, alimentando i timori di un rallentamento della domanda globale.

Le azioni di Deutsche Post, Kuehne & Nagel, DSV Panalpina e Royal Mail Plc sono crollate tra il 4% e l'8%.

La Banca Mondiale ha dichiarato nella tarda serata di giovedì che l'economia globale potrebbe avvicinarsi ad una recessione, mentre le banche centrali affrontano in modo aggressivo l'inflazione appiccicosa. Il Fondo Monetario Internazionale ha dichiarato di aspettarsi un rallentamento nel terzo trimestre.

"La Banca Mondiale ha evidenziato che le nuove politiche di inasprimento sono sincronizzate in diversi Paesi", ha scritto in una nota Sophie Lund-Yates, analista azionario di Hargreaves Lansdown.

"Gli effetti di questi tassi d'interesse potrebbero essere composti e amplificati, portando a un rallentamento della crescita globale più forte del previsto".

Tutti gli occhi sono ora puntati sulla Federal Reserve statunitense, che dovrebbe effettuare il suo terzo rialzo di 75 punti base dell'anno, dopo aver aumentato finora di 225 punti base nel 2022.

L'importatore di gas tedesco in difficoltà, Uniper SE, è sceso dell'1,7%, poiché ha lottato per tenere il passo con i costi dopo l'improvviso arresto di un importante gasdotto di gas naturale da parte della Russia all'inizio del mese.

Lo STOXX 600 ha perso l'1,7% nel mese di settembre, avviandosi verso il secondo calo mensile consecutivo, in quanto gli investitori sono preoccupati per l'impennata dei prezzi e la crisi energetica nella regione.

L'indice britannico FTSE 100 è sceso dello 0,6% dopo che i dati hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono scese molto più del previsto ad agosto, in un altro segno che l'economia britannica sta scivolando verso la recessione. Tuttavia, l'indice, pesantemente legato agli esportatori, è quello che ha subito il calo minore in tutta Europa, grazie all'indebolimento della sterlina.