Delfin, la holding del defunto miliardario Leonardo Del Vecchio e il principale investitore di Mediobanca, sta per presentare una propria lista di candidati per il nuovo consiglio di amministrazione della banca italiana, hanno detto due persone vicine alla questione.

Gli azionisti di Mediobanca voteranno il 28 ottobre per scegliere i nuovi amministratori e si prevede che il consiglio uscente proporrà un altro mandato di tre anni per l'amministratore delegato Alberto Nagel e il presidente Renato Pagliaro.

La decisione di Delfin di presentare una lista separata di candidati aumenta l'incertezza sulla governance di Mediobanca nel breve termine e potrebbe portare ad un consiglio meno coeso in futuro, hanno detto gli analisti.

Nagel ha guidato Mediobanca dal 2008, mentre Pagliaro ha presieduto il suo consiglio di amministrazione dal 2010.

Delfin, che negli ultimi anni ha acquisito quasi il 20% di Mediobanca impegnandosi con le autorità di vigilanza bancaria a non interferire con la strategia, vorrebbe vedere un volto nuovo sotto forma di un nuovo presidente, hanno detto le fonti.

Delfin ha tempo fino al 3 ottobre per presentare la sua lista e deve decidere quanti candidati proporre. Non si prevede che presenti uno sfidante diretto a Pagliaro.

"Il rischio principale è quello di un consiglio di amministrazione frammentato... che complica la gestione della banca", ha detto il broker Equita.

La mossa di Delfin, che potrebbe essere disinnescata da un compromesso dell'ultimo minuto, che tuttavia le fonti hanno definito improbabile, arriva dopo il fallimento dei precedenti tentativi di raggiungere un accordo con il consiglio esistente su un'unica lista di candidati.

Il comitato di nomina di Mediobanca si riunirà lunedì per finalizzare la proposta di mantenere Nagel e Pagliaro al timone, che il consiglio di amministrazione dovrebbe approvare mercoledì.

Mediobanca si è attenuta alle sue regole di governance che impediscono al consiglio di amministrazione di scegliere un presidente in accordo con un azionista.

Sotto Nagel, Mediobanca si è allontanata dal suo ruolo storico di potenza del capitalismo italiano, con legami con tutte le aziende più importanti attraverso una rete di partecipazioni incrociate.

In Mediobanca da 17 anni prima di assumerne la guida, l'Amministratore Delegato Nagel ha diversificato l'attività per spaziare dall'investment banking alla finanza al consumo e alla gestione patrimoniale.

Ha razionalizzato il portafoglio di partecipazioni finanziarie, riducendo la partecipazione al 13,13% nell'assicuratore Generali, che rimane un contributo chiave agli utili, un affidamento che il fondatore di Delfin Del Vecchio, in passato, aveva definito eccessivo. (Servizio di Claudia Cristoferi; scrittura di Valentina Za; redazione di Keith Weir)